Cucinare i fagioli secchi è molto semplice: oggi vi mostriamo i trucchi della nonna per ottenere un piatto perfetto.
Nel realizzare le ricette che contengono fagioli, il più delle volte si utilizzano legumi precotti in lattina per ridurre il tempo di preparazione. Inutile dire che le varietà fresche assicurano un sapore ben diverso e inoltre un contenuto di fibre e proteine ovviamente più alto. Quando però non si può dedicare molto spazio alla cucina oppure si ha difficoltà nel reperire prodotti freschi, è preferibile utilizzare quelli secchi. Pur essendo trattati infatti, i fagioli ed in genere i legumi in scatola sono qualitativamente più buoni di quelli in lattina. Vediamo ora nello specifico come fare per assaporare al meglio un piatto creato utilizzando questi alimenti secchi.
In primo luogo bisogna prestare attenzione alla qualità del prodotto che andiamo ad acquistare. Le più note marche in commercio spesso assicurano la provenienza biologica ed anche una certa attenzione nel processo di lavorazione della materia prima. Tuttavia molti buoni negozi al dettaglio di frutta e verdura dispongono di produzioni proprie che spesso sono qualitativamente migliori di quelle della grande distribuzione. Per questo motivo, se avete un riferimento di fiducia, preferite sempre gli acquisti a chilometro zero. Otterrete due ottimi risultati: contribuirete alla valorizzazione dei prodotti del territorio e porterete in tavola qualcosa di sicuramente genuino.
Una volta acquistati i fagioli secchi, bisogna ora procedere per la reidratazione. Quest’ultima richiede dei passaggi specifici per non inficiare il risultato finale. La quantità ideale è di novanta grammi a persona se mangiati senza carboidrati. Diversamente, in caso di pasta o crostini di pane, bisognerà scendere a sessanta grammi a persona circa. Il primo passaggio da compiere è ripulire i legumi da eventuali impurità quali terriccio, polvere e simili. Poi è necessario scartare quelli che mostrano segni di deperimento oppure hanno colorazione strana o presentano macchie.
Fatto ciò è giunto il momento di metterli in ammollo. L’acqua che dovrà essere fredda, dovrà ricoprirli completamente. Un segreto della nonna prevede l’aggiunta di sedano, carota e cipolla a pezzi per ‘aromatizzare’ il prodotto finale. Il tempo di reidratazione varia dalle 10/12 ore fino alle 24 ore. Se non diversamente specificato ovviamente, maggiore sarà questa fase più tenero sarà il fagiolo. Attenzione però a cambiare periodicamente l’acqua. Infatti uno degli errori più frequentemente compiuti è quello di lasciare i legumi nello stesso liquido per tutta la durata della reidratazione, con un conseguente cattivo odore di ‘marcio’. Il liquido infatti di norma va cambiato ogni otto ore, rimpiazzato con acqua fresca corrente e soprattutto il contenitore va sempre posto in frigorifero, per tutta la durata dell’ammollo.
Una volta terminata la reidratazione, scolate e sciacquate con abbondante acqua corrente. Sgocciolate e versate in una pentola di acciaio, poi ricoprite con acqua e accendete a fuoco dolce, lasciando uno spiraglio del coperchio aperto. Un altro trucchetto della nonna è quello di sciogliere un cucchiaino di bicarbonato nell’acqua di cottura: servirà ad ammorbidire ulteriormente i legumi. I fagioli dovranno cuocere almeno 50 minuti dal bollore. Il consiglio ultimo è quello di condire con olio evo a crudo e sale soltanto al termine, per assaporare a pieno il gusto caratteristico della materia prima.
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