Vi proponiamo alcune proposte su come cucinare la Trippa: questa specialità della cucina italiana è nota ed apprezzata da millenni.
Ci sono tanti modi diversi di cucinare la trippa. E sin dai tempi antichi questo succulento ed irresistibile piatto risultava già essere molto conosciuto ed apprezzato. Gli antichi greci e romani che abitavano l’Italia qualche migliaio di anni fa erano soliti inserirlo nella loro dieta. Veniva visto come un piatto dal retaggio contadino, tipico della tradizione popolare, ed anche questo ha contribuito al suo successo nel tempo. Magari è bene ricordare che si tratta di parte dello stomaco di mucca od in alcuni casi di maiale. Questo tipo di carne ha dalla sua il fatto di non essere particolarmente grassa: si stima che per ogni 100 g siano presenti solo 8 kcal. Il che é un rapporto assai buono. In più solo il 4% è fatto di grassi, e poi per il 60% ci sono proteine. Il tipo migliore è quello che tende ai colori scuri: quella bianca è meglio evitarla, in quanto potrebbe essere stata trattata ed in tal caso non possiederà più le sue caratteristiche nutritive originarie.
Ecco in che modo cucinare la trippa: le varianti non mancano
Per prepararla ponetela in una pentola con acqua bollente assieme ad un pò di limone. Fatela stare immersa per un minuto, poi sgocciolatela e togliete via le parti grasse ed i filamenti. Sciacquatela di nuovo e riponetela poi in un recipiente con acqua fredda e limone affettato. Dopo 30′ riprendetela e sgocciolatela ancora, per poi utilizzarla nella ricetta desiderata. Noi vi consigliamo quella della Trippa alla Romana in particolare. Un piatto assolutamente delizioso e prelibato. Ma la si può cucinare anche alla milanese: soffriggete le frattaglie in una padella antiaderente con lardo, burro ed un trito di carote, sedano e cipolle. Aggiungete dopo poco pomodoro e fagioli borlotti e lasciate cuocere per 150′ a fuoco lento, per poi gustare il tutto. La trippa si può gustare anche al sugo, con un soffritto sempre di carota, sedano e cipolla a cui unire la trippa sgocciolata. Sfumate con del vino e poi ricoprite di polpa di pomodoro. Cuocete al coperto per una quarantina di minuti ed aggiustate di sale prima di servire. Infine per prepararla in umido occorre servirla in brodo da mangiare a mò di zuppa.