I trucchi delle nonne funzionano sempre, anche quando ci sono da preparare le pesche sciroppate: sapori che ci riportano all’infanzia
Ci sono sapori che portiamo avanti dall’infanzia e non ci lasciano mai. Come quando la nonna ci faceva mangiare le pesche sciroppate e così ci portavamo i sapori dell’estate avanti tutto l’anno.
Una ricetta facile, da replicare a casa nostra anche adesso. Basta mantenere le proporzioni: un terzo di zucchero, tre terzi di acqua e il gioco è fatto.
Quali sono le pesche migliori per questa ricetta? Devono essere a polpa bianca o gialla e molto sode, quindi ce ne sono due varietà che più di tutte le altre tornano utili. La prima è la nettarina, che molti conoscono anche come pesca noce.
Ma ancora di più in questo caso ci torna utile la percoca, una varietà che arriva dalle regioni del Sud Italia, ma soprattutto dalla Campania. Per la sua consistenza è considerata ideale nelle marmellate, confetture, nei succhi ma anche nelle pesche sciroppate.
Ingredienti:
750 g pesche con polpa gialla
900 g acqua
250 g zucchero semolato
Versiamo in una pentola l’acqua e lo zucchero. Accendiamo a fiamma media e facciamo bollire lo sciroppo per 3-4 minuti. A quel punto togliamo la pentola dal fuoco e la lasciamo raffreddare in un angolo della cucina.
Mentre aspettiamo che lo sciroppo si raffreddi passiamo alle pesche. Le laviamo perfettamente, lasciandole a bagno in una bacinella con acqua fredda e 1 cucchiaio di bicarbonato. Bastano 20 minuti, le rilaviamo e le asciughiamo.
Con la punta di un coltello incidiamo una pesca alla volta e arriviamo fino al nocciolo. Poi usando entrambe le mani facciamo ruotare le due metà una da una parte e una dall’altra. Così il nocciolo uscirà facilmente e non rovineremo le pesche.
Sbucciamo le pesche, le pesiamo (quello che trovi negli ingredienti è il peso al vivo dei frutti) e le mettiamo così, senza affettarle, direttamente nei vasetti. Come sempre, devono essere perfettamente sterilizzati prima di usarli.
Ricopriamo le pesche con lo sciroppo a base di acqua e zucchero che ormai è diventato tiepido. Sigilliamo perfettamente i vasetti con i loro tappi e li disponiamo in una pentola grande. Li ricopriamo con acqua, tanta quanta ne serve per arrivare poco sopra i vasetti, accendiamo e facciamo arrivare la pentola a ebollizione.
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Da lì calcoliamo 4 minuti e spegniamo. Tiriamo fuori immediatamente i vasetti usando un guanto da cucina per non ustionarci e li mettiamo a riposare in un angolo della cucina, lontani da una fonte di luce. Le pesche sciroppate casalinghe sono pronte e possiamo conservarle così nella dispensa, oppure in cantina, fino a 6 mesi.
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