Le castagne sono il frutto per eccellenza più desiderato dei primi freddi autunnali. Come si conservano? E’ una domanda che gli amanti di queste piccole delizie si pongono, per poter beneficiare della loro bontà più a lungo possibile.
Esistono diversi metodi, alcuni usuali altri assolutamente originali, per avvantaggiarsi con una bella scorta da utilizzare gradualmente nel corso della stagione invernale. Ovviamente come tutti i frutti anche le castagne hanno la loro stagionalità, per cui terminato il periodo canonico, si riescono a reperire soltanto in forma essiccata. Certamente ottime, ma nulla batte il profumo e l’effetto corroborante che inonda la casa ed il palato quanto una porzione di caldarroste!
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A livello nutrizionale le castagne sono molto simili ai cereali. Non contengono glutine e ciò consente anche a chi soffre di intolleranze di poterle mangiare senza alcun problema. Possono considerarsi una valida alternativa a pasta e pane grazie al loro alto contenuto di carboidrati. Ridotte in farina, possono inoltre costituire l’ingrediente principale per prodotti da forno casalinghi. E’ vero che sono più caloriche di altri frutti, ma basta limitarne il consumo fuori pasto per non creare danni alla linea. Sono un potente antiossidante naturale, grazie alla elevata presenza, tra le altre, di vitamina E che combatte l’azione di radicali liberi e contribuisce alla eliminazione delle tossine.
Il metodo più pratico è la conservazione delle castagne crude in frigorifero o in freezer: è possibile, ma seguendo alcune accortezze per evitarne il deperimento. Nel primo caso bisogna procedere con il noto metodo della ‘Novena’, ben conosciuto dalle nostre nonne. Esso consiste nel mettere a bagno in abbondante acqua le castagne per nove giorni (da qui il nome), eliminando quotidianamente quelle che salgono a galla e cambiando l’acqua ogni giorno. Trascorso il tempo necessario le restanti andranno asciugate con cura e riposte in cassettine di legno o sacchetto di juta. Potrete conservarle in frigorifero ad una temperatura massima di tre gradi fino a tre mesi.
Basterà infatti individuare le castagne che presentano segni di deperimento e gettarle, pulendo molto bene le restanti. Una volta eliminata ogni traccia di impurità potete inserirle in comuni sacchetti appositi per alimenti e conservarle anche per un anno! Il consiglio ulteriore è quello di inciderle preventivamente nel caso in cui voleste in futuro farle arrosto.
Se invece volete portarvi avanti e conservare le castagne già cotte, potete lessarle o arrostirle e poi procedere al congelamento. Nel caso delle caldarroste il consiglio è quello di eliminare la buccia prima di inserirle negli appositi sacchetti per alimenti. Ovviamente dopo la cottura dovrete farle raffreddare completamente: potrete conservarle per un massimo di sei mesi.
C’è un procedimento conosciuto molto poco, ma che si rivela efficace almeno quanto gli altri per conservare al meglio le castagne. L’unica pecca è che la materia prima si può rivelare di difficile reperimento ed il periodo di conservazione è più breve. Esso prevede l’utilizzo della segatura o della sabbia, alternando in un contenitore l’una o l’altra con uno strato di castagne.
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