Tirando le somme, comprare prodotti in scadenza nei supermercati e nei punti preposti fa bene al rapporto qualità /prezzo?
Comprare prodotti in scadenza viene spesso indicato come un qualcosa in grado di garantire un abbassamento di quello che andremo a spendere al supermercato od al discount. Ma è davvero così?
Sono diverse le pratiche e gli accorgimenti che possiamo prendere per cercare di risparmiare qualcosa od anche più quando arriva il momento di compiere il nostro approvvigionamento settimanale.
Ed il comprare prodotti in scadenza è una cosa che a volte alcune persone sono portate a fare anche in maniera involontaria. Spesse volte li si trova in offerta e posizionati all’altezza degli occhi, proprio per attirare maggiormente l’attenzione.
E vengono anche disposti magari già all’ingresso, proprio per favorirne la messa in evidenza e per spingerci a metterne anche più di una unità all’interno del nostro carrello. La cosa ha più di una utilità .
Comprare prodotti in scadenza, quanto fa la differenza
Infatti in questo modo si porta gli acquirenti a portare a casa della merce che, di lì a breve, finirebbe in un inceneritore. E molto più difficilmente invece sulle tavole dei più bisognosi, anche se in tal senso sembra che finalmente si stia muovendo qualcosa grazie ad un apposito provvedimento che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.
L’acquisto di prodotti vicini alla scadenza aiuta quindi a ridurre gli sprechi alimentari e comunque, si, è un qualcosa che aiuta davvero a risparmiare. Considerate che alcuni tipi di merce possono arrivare a subire un taglio di prezzo anche del 50%. Si tratta specialmente degli alimenti freschi come yogurt, latte, creme e simili.
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Ed anche salumi, dolci, ovviamente formaggi, senza tralasciare pasta e molto altro. Poi alcuni possono essere anche mangiati dopo la data di scadenza. Quelli prettamente freschi invece no. Alla luce di tutto ciò, una volta alle casse avremo di sicuro risparmiato un bel po’ in relazione alla spesa compiuta.
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Questo consiglio può tornare utile poi anche in altre circostanze, per esempio nel caso in cui ci fosse della merce alimentare (ma a volte anche di altro tipo) che risulta essere perfettamente intatta al suo interno. Ma che, per un motivo o per un altro, è contenuto in del packaging che invece risulta essere danneggiato od usurato.
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Tale fattore spinge il consumatore a pensare che quanto c’è all’interno non sia più buono come in origine. Ma in realtà non è così e l’acquisto può comportare una impennata notevole in quello che è il rapporto tra qualità e prezzo, con un risparmio anche notevole.