fI consigli e le dritte giuste su come conservare il cibo in maniera ottimale a seconda del luogo scelto dove riporre i nostri alimenti.
Conservare il cibo è una consuetudine che va fatta in maniera corretta a seconda di quale sarà la modalità scelta. Ovviamente c’è differenza tra il porre gli alimenti in dispensa, in congelatore oppure nel frigorifero.
Ciò che rappresenta la priorità in ogni caso, quando si tratta di conservare il cibo, è quella di preservare l’attacco da parte di batteri e microorganismi indesiderati, oltre a cercare di fare si che aspetto, consistenza e sapore restino nel novero del commestibile e del gradevole.
Ci sono poi situazioni che dipendono strettamente da quella che è la natura del cibo che dobbiamo mettere da parte. Ce ne sono infatti di più o meno deperibili. Quelli più delicati vanno riposti in frigo e consumati nel giro di pochi giorni da quando li abbiamo acquistati. È il caso di articoli alimentari crudi e freschi.
Poi ci sono i surgelati, da tenere nel freezer fino a quando non li utilizzeremo. Ricordiamo sempre di mangiare ciò che è stato aperto per primo ed anche ciò che presenta una data di scadenza più prossima.
Per facilitare ciò, sistemiamoli in ordine, con il cibo con le scadenze più vecchie sistemato più indietro, mentre a portata di mano metteremo quelli che si avvicineranno entro breve alla fatidica data.
Riguardo al come conservare il cibo, quello definito “stabile” (pasta, riso, zucchero, farina, prodotti in scatola…) richiede luoghi asciutti e puliti, freschi e lontani da luce e fonti di calore. In pratica la dispensa, oppure una cantina. E quando saranno aperti poi possiamo metterli in frigo e consumarli nel giro di qualche giorno.
Si consiglia di usare sacchetti per alimenti, pellicola trasparente e contenitori in vetro a chiusura ermetica per mantenere inalterati sapore, consistenza e freschezza.
E su come conservare il cibo deperibile, dal momento che il frigo sarà indispensabile, è bene provvedere a pulirlo periodicamente, almeno una o due volte al mese. Questo ridurrà al minimo in rischio di contaminazione batterica.
La temperatura consigliata per il frigorifero deve essere compresa tra i 4 ed i 5°. Gli spazi non vanno sovraffollati ed in generale il contatto tra diversi alimenti è da evitare. Difatti è richiesta una circolazione ottimale dell’aria, che però non avviene in caso di frigo pieno.
Ricordiamoci che il punto più freddo del frigorifero è il ripiano basso che sovrasta il cassetto. Lo sportello invece è il più caldo. In base a questo, alcuni alimenti si tengono meglio in certe zone piuttosto che in altre.
In alto ed in mezzo andrebbero posizionati latticini, uova, dolci con creme varie, cibo dopo l’apertura e cibo cotto.
Infine in basso troviamo la postazione ideale per pesce e carne, da conservare entro un giorno o due al massimo. Nel cassetto ci vanno frutta e verdura, che non devono essere tenuti a temperature troppo prossime allo zero.
Nello sportello invece trovano la loro collocazione ottimale burro, bibite e tutto ciò che va tenuto refrigerato appena un pò. Non va dimenticato che ci sono alimenti come la frutta che deve maturare che non va messa in frigo ma lasciata a temperatura ambiente.
Oppure la frutta e verdura che devono ancora maturare. Tutti questi alimenti devono essere conservate a temperatura ambiente. In frigo non va mai messa roba calda, ma bisogna aspettare che si raffreddi.
Riguardo al congelatore va fatta una distinzione tra cibo congelato e cibo surgelato:
Sapete perché il cibo scongelato non va rimesso in freezer? Perché questo processo non debella i batteri. Che una volta messi fuori cominciano a proliferare a velocità elevata.
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Il rischio, in un secondo congelamento, è quello di mettere dentro al freezer qualcosa di fortemente contaminato rispetto a quando lo abbiamo estratto una prima volta. Invece va tutto consumato entro un giorno.
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Anche il congelatore va sottoposto a manutenzione e pulizia periodiche, con la sbrinatura, non va sovraccaricato e gli alimenti in questo caso andrebbero affettati o ridotti a pezzetti prima di essere messi dentro. Così una volta scongelati sarà più facile consumarli. Cerchiamo infine di non superare i sei mesi di tempo di conservazione.
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