Il temuto coronavirus è ormai arrivato in Italia, anche nelle pasticcerie e nei ristoranti. Ecco i cibi dedicati, frutto delle trovate creative di diversi esercenti del settore gastronomico italiano. La prima iniziativa è quella di un laboratorio artigianale di Genova, ispirata dalla proposta di alcuni clienti. Questi ultimi infatti avrebbero suggerito ai titolari del ‘Caffè Mangini’ di ideare qualcosa che riuscisse a distrarre dalla psicosi del contagio.
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Sono nati così i ‘coronavirus al caffè’, delle eclettiche semi cupole bianche con tanto di speroni rossi, molto simili all’aspetto del virus visto al microscopio. Un prezzo irrisorio, appena un euro e cinquanta, per sorridere insieme gustando una piccola bontà. Sconfiggendo ‘idealmente’ l’epidemia un morso dopo l’altro, i cittadini hanno accolto con grande entusiasmo l’iniziativa: i pasticcini sono andati a ruba oltre a conquistare un posto nelle cronache nazionali.
Una idea che ha ispirato anche un altro pasticciere, sempre ligure, ma di un paesino in provincia di La Spezia. Alla richiesta di un cliente, che gli aveva richiesto qualcosa di originale da portare in ufficio per sollevare l’umore dei colleghi, Maurizio Montebello risponde con un bignè farcito. Con tanto di glassa e pasta di zucchero raffigurante il logo del famoso gel detergente per le mani ‘Amuchina’. Insomma la creatività italiana non si ferma mai, nemmeno di fronte ad una situazione così difficile come appare quella attuale.
Dopo il dolce, ecco anche la pizza. L’ultima trovata in ordine di tempo non arriva da Napoli, ma ancora dalla Liguria. La pizzeria ‘Exultate’ nel centro storico di Genova ha ideato la ‘Coronavirus’, un tripudio di abbondanza tra salame piccante, mozzarella, uovo e olive. Insomma, chi più ne ha, più ne metta!
Si prevedono infatti gravi danni soprattutto ai settori che risultano connessi con il turismo, quindi ogni struttura ricettiva. Tra queste, ovviamente, ristoranti ed alberghi, ma anche i piccoli esercizi commerciali come bar e caffetterie che hanno visto la propria clientela abituale ridursi drasticamente.
La psicosi creata anche da un falso allarmismo, hanno messo in ginocchio le attività professionali che traggono il proprio beneficio diretto dal cliente. Anche se il divieto imposto alle caffetterie di Milano di chiudere oltre un certo orario è stato provvisoriamente revocato, la ripresa effettiva della normalità sembra veramente un traguardo arduo. Fortunatamente abbiamo ancora delle occasioni per sorridere, magari gustando un delizioso ‘coronavirus’.
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