Con il dilagare dei contagi da coronavirus e l’inizio del focolaio italiano, sorge spontanea la domanda: bisogna avere paura? La situazione è attualmente allo sbaraglio, tra aggiornamenti minuto per minuto fino ai commenti di presunti virologi ed infettivologi improvvisati che non fanno altro che lasciare dilagare la psicosi.
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Situazione attuale: l’allarmismo creato intorno alla vicenda
Un ruolo fondamentale in questo gioco delle parti, è proprio quello della stampa che purtroppo non si attiene sempre alle buone norme di una corretta diffusione delle informazioni. Fare leva sul terrore dei lettori non è sempre un buono strumento per catalizzare l’attenzione, anche perchè i risultati concretamente generano soltanto episodi di terrorismo collettivo. Bisogna fare dunque un pò di chiarezza sulla situazione, facendo una sintesi di ciò che il Ministero della Salute ed i veri esperti del settore hanno dichiarato nelle ultime ore.
Pur non sottovalutando la situazione, perchè è giusto restare in allerta, bisogna però correttamente esemplificare quanto sta accadendo. Tutti gli infetti in Lombardia e Veneto hanno avuto contatti con persone provenienti dalla Cina, che siano di nazionalità cinese o italiana. Per cui, se non avete avuto avvicinamenti con queste categorie di soggetti, è altamente improbabile che abbiate potuto essere contaminati dal virus. Il decalogo che sta girando va comunque seguito alla lettera, non perchè ormai ‘siamo tutti morti’ oppure per preventivare scenari apocalittici. Bensì per prevenire qualsiasi forma di contaminazione anche solo influenzale, visto che siamo ancora in un periodo ‘caldo’, che potrebbe generare facili allarmismi. Sono norme igieniche che tutti dovrebbero praticare già normalmente, senza il bisogno di una ipotetica epidemia in atto!
Le domande più frequenti e le risposte: cosa possiamo fare?
E’ vero che il virus si può trasmettere anche attraverso pazienti asintomatici? Si, ma è pur vero che tali soggetti non sono asintomatici perchè sono ‘portatori sani’ nell’accezione generale del termine. Il non presentare sintomi è una condizione provvisoria che contempla due opzioni. O il virus si è già manifestato in forma lieve ed immunizzato oppure deve ancora ‘esplodere’ dati i lunghi tempi di incubazione rilevati intorno ai 15/20 giorni. Per questo motivo, nel dubbio, è meglio proteggersi adottando le norme generali che già circolano da oltre un mese.
Il Coronavirus uccide? Non è così a prescindere. E’ ovvio che persone con patologie pregresse, anziani e soggetti immunodepressi devono prestare maggiore attenzione, come d’altra parte è consigliato loro anche per la normale influenza. Il virus si presenta in modo diverso nei soggetti contaminati, provocando risposte differenti a seconda dello stato di salute generale, dell’età e di diverse variabili. Ciò che è emerso, è che fino ad ora non risultano pazienti gravi o compromessi nella popolazione infantile in nessuno dei paesi coinvolti. Anzi, pare che i più piccoli siano tra i soggetti meno colpiti. Nonostante ciò, adeguare anche i bambini alle norme igieniche prescritte dal Ministero non potrà che essere utile, per qualsiasi evenienza presente e futura.
Le parole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, intervenuto ad un meeting di emergenza con i ministri della sanità africani, ha aggiornato sulla situazione mondiale. Notizie abbastanza rassicuranti rispetto a quanto diffuso sul web sul coronavirus: “Sappiamo che oltre l’80% dei pazienti ha una malattia lieve e guarirà. Nel 2% dei casi segnalati il coronavirus è fatale ed il rischio di morte aumenta con l’avanzare dell’età del paziente e con le condizioni di salute sottostanti”.
Evitare completamente luoghi affollati, come centri commerciali o simili in situazioni di emergenza potrebbe rivelarsi risolutivo, come ci auguriamo che non debba servire anche nel nostro Paese. Attribuire colpe al governo ormai è inutile. Ciò che possiamo fare è collaborare e diffondere una corretta informazione senza bisogno di avere paura e generare paura.
Coronavirus | Focolaio italiano | Professor Burioni: “Attenersi alle istruzioni”
Soprattutto se in prima persona avete di recente affrontato viaggi nelle zone colpite, non trascurate di osservare la ‘quarantena fiduciaria’ imposta e se doveste presentare qualche sintomo, chiamare il 118 senza spostarvi dalla vostra abitazione. Ecco perchè non bisogna avere paura: questa genera solo scene emotive ed irrazionali che non fanno bene in situazioni simili. Allora vi chiederete il perchè di tanta attenzione. La risposta è semplice: è un virus di nuova generazione, resistente agli antibiotici, per il quale non esiste attualmente una cura e di cui si conosce relativamente l’incidenza sulla popolazione.
Ciò che non si conosce, va studiato e tenuto sotto controllo, ma non deve far prefigurare necessariamente scenari distruttivi. Il nostro consiglio è spegnere i social ed accendere l’attenzione sui pochi siti istituzionali che diffondono notizie chiare e veritiere. Il virus può essere ancora contenuto, come anticipa il noto virologo Roberto Burioni: “Il virus è arrivato come avevamo previsto. Una persona sana, ma in periodo di incubazione è tornata dalla Cina, è andata a cena con un italiano e l’ha infettato. La quarantena è l’unico modo per bloccare questo virus, o almeno un’ulteriore ondata, dato che ormai un primo contagio è avvenuto. Dobbiamo far sì che da questi primi casi non nasca una catena di contagi, è fondamentale attenersi alle istruzioni”.
Istruzioni per la prevenzione dal sito del Ministero della Salute
È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti:
Proteggi te stesso
Lavati spesso le mani con acqua e sapone o con soluzione alcolica (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) segui i consigli degli operatori sanitari che forniscono assistenza.
Non è raccomandato l’utilizzo generalizzato di mascherine chirurgiche in assenza di sintomi.
Proteggi gli altri
- Se hai una qualsiasi infezione respiratoria copri naso e bocca quando tossisci e/ostarnutisci (gomito interno/fazzoletto);
- Se hai usato un fazzoletto buttalo dopo l’uso;
- Lavati le mani dopo aver tossito/starnutito.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus (viaggio recente in Cina e sintomi respiratori). In tal caso contatta il numero gratuito 1500 istituito dal Ministero della salute.
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