All’esordio del nuovo DCPM firmato dal Governo, il rapporto condiviso qualche giorno fa dall’ISS paventa uno scenario scioccante. La situazione in Italia sarebbe giĆ abbastanza grave da contestualizzare l’adozione di restrizioni piĆ¹ estreme a breve termine.
La realtĆ parrebbe difficile da contestualizzare a causa del congestionamento dei servizi territoriali. Sui quali incombe la informatizzazione dei dati epidemiologici e la conseguente trasmissione alle strutture centrali per la valutazione del rischio. Per questo motivo la velocitĆ di trasmissione del virus sarebbe sottostimata in alcune Regioni, nelle quali invece il pericolo sarebbe di gran lunga maggiore. In conseguenza di ciĆ² la tenuta dei servizi sanitari potrebbe incorrere in una improvvisa saturazione. Con tutte le conseguenze che abbiamo giĆ avuto modo di vedere nella prima fase della pandemia.
Nella settimana del monitoraggio che va dal diciotto al venticinque ottobre infatti, undici Regioni appaiono giĆ compatibili con uno scenario di tipo quattro ovvero a rischio elevato di trasmissione incontrollata del Covid19. Otto di esse invece sono classificate a rischio moderato, ma con la prospettiva di una rapida evoluzione negativa nelle prossime settimane. Con l’aumento del fattore di trasmissione sui sintomatici ad oltre l’1,25 medio, la possibilitĆ che le terapie intensive giungano a non poter piĆ¹ ospitare pazienti per il ricovero aumenta progressivamente nei giorni.
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Coronavirus | Rapporto scioccante ISS | Grave situazione in Italia
Secondo il rapporto dell’ISS una settimana fa circa si stimava giĆ il superamento in alcuni territori della soglia critica di occupazione in aree mediche che si attesta intorno al quaranta per cento. L’aumento cosƬ rapido dell’indice di trasmissibilitĆ impone che, se non ci si adegua ai comportamenti ed alle prescrizioni sanitarie imposte, a breve termine si concretizzerĆ la famosa fase quattro e non soltanto circoscritta ad alcune Regioni come attualmente in vigore.
In particolar modo ĆØ importante osservare, oltre alle norme ormai note riguardo l’utilizzo delle mascherine e delle norme igieniche, tutti i provvedimenti quarantenari imposti ai contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi. Se la curva dei nuovi casi positivi non dovesse regredire verso una se pur minima discesa, lo scenario che si presenta ĆØ certamente devastante per la nostra tenuta sanitaria. CiĆ² probabilmente porterĆ come conseguenza immediata ed unica soluzione praticabile un lockdown generalizzato, come giĆ vissuto nella precedente fase pandemica.
Una possibilitĆ che potrebbe essere evitata se, come anticipato, si riuscisse a far calare l’evoluzione del contagio nelle prossime due settimane.
La situazione attuale ĆØ quella che prevede un Italia divisa in verde, giallo, arancione e rosso. Colori che indicano diversi gradi di pericolositĆ e ad ognuno dei quali sono collegate determinate conseguenze in termini di mobilitĆ e chiusure. Nulla toglie dunque che nel futuro immediato il Governo non decida, in base ad ulteriori approfondimenti del Comitato Tecnico Scientifico, di apportare modifiche al DCPM in senso restrittivo oppure in favore di un allentamento. Tutto dipende dalla responsabilitĆ civile, alla quale anche noi continuiamo a fare appello in sostegno anche della tenuta economica delle attivitĆ lavorative del nostro Paese.
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