Dalle indagini di una nota catena di supermercati, si è potuto vedere come cambia la spesa degli italiani al tempo del coronavirus. Ecco quali sono i prodotti alimentari e non, più venduti nei negozi.
E’ il portale online ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha analizzato e diffuso i dati provenienti da una delle maggiori aziende di distribuzione sul territorio nazionale. Stiamo parlando della Coop che ha esaminato le informazioni ricavate dai punti vendita in queste prime settimane di isolamento. Innanzitutto in generale è stato notificato un aumento generalizzato degli acquisti di circa il 13 per cento. Toccando anche il cento per cento nei primi giorni seguenti all’emanazione del decreto che ha esteso le restrizioni previste già per la Lombardia a tutte le regioni.
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Come prevedibile, tra i prodotti più venduti sono risultati in cima alla classifica i prodotti per la detersione e la igienizzazione per la casa e per il corpo ed i generi alimentari a lunga conservazione. Nell’ambito della prima categoria l’azienda che ha registrato un aumento eccezionale della produzione e degli incassi è ‘Amuchina’ che ha visto le vendite lievitare del 547 per cento. Tra gli igienizzanti segue nelle vendite il classico alcool denaturato che cresce del 203 per cento, i disinfettanti per superfici del 197 per cento ed infine la candeggina del 47 per cento.
A seguito delle varie ricette che circolano online per realizzare in casa le proprie soluzioni disinfettanti, anche l’alcool etilico alimentare ha subito un incremento dell’82 per cento. Introvabili ormai i gel disinfettanti per le mani, sostituiti dalle salviettine con soluzione alcolica o tradizionali che salgono rispettivamente al 478 per cento e 361 per cento. Risultano in aumento anche i prodotti per l’igiene personale, in particolare i saponi igienizzanti per le mani. Aumenti prevedibili anche per generi alimentari a lunga conservazione. Trionfano pasta e riso, seguiti da legumi e carne in scatola, che hanno registrato incrementi superiori al 40 per cento.
Sulla stessa scia aumentano gli acquisti di conserve di pomodoro, sughi pronti, olio, zucchero, sale. Si riducono invece gli acquisti di merendine e prodotti confezionati. A favore di latte a lunga conservazione, biscotti, marmellate e fette biscottate che hanno registrato un salto tra il 10 ed il 40 per cento circa. Crescono anche le vendite tonno in scatola e cibi surgelati, dalle verdure ai prodotti ittici.
Quali sono invece prodotti che calano? Meno spazio per la dispensa per bevande alcoliche, che penalizza birra e vino con un decremento intorno al 20 per cento. Perdono anche quelle analcoliche, come i succhi di frutta e le bibite gassate. Come anticipato le merendine e la pasticceria industriale hanno subito un calo intorno al 12 per cento. C’è tra questi un prodotto che ha visto calare le sue vendite in modo più che inaspettato. Si tratta della Nutella, la crema spalmabile alle nocciole più famosa d’Italia che ha subito una perdita in termini di acquisto dell’8 per cento.
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