L’ultimo annuncio del Governo in merito al contenimento della diffusione del Coronavirus ha chiuso i battenti a numerose attività commerciali sul territorio nazionale. Una deroga ha proclamato lo stop anche al cibo da asporto.
Una stretta ulteriore e necessaria quella anticipata dal Presidente Giuseppe Conte ieri sera e che interesserà tutto il territorio nazionale, non solo le province settentrionali maggiormente in crisi. Chiuse tutte tutte le attività non ritenute indispensabili o necessarie: resteranno aperti sicuramente supermercati, negozi di generi alimentari, farmacie e parafarmacie. Per cui nessuna necessità di assaltare i punti vendita per scorte eccezionali, dal momento che l’approvvigionamento sarà regolare e garantito. Chiusi anche i mercati rionali, salvo quelli che vendono prodotti alimentari ed i negozi di abbigliamento. Chiudono anche parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa, con obbligo di denuncia per chi dovesse continuare a svolgere la professione a nero.
Resteranno invece aperti invece lavanderie, negozi di computer, ferramenta, profumerie, chi vende materiali per fotografie, negozi di animali domestici ed ottici. Saranno aperte anche le edicole e le tabaccherie, mentre è prevista una chiusura a metà per le grandi aziende. Le quali dovranno incentivare al massimo lo ‘smart working’, ferie e permessi. Dovranno invece chiudere i settori non indispensabili, quindi quelli diversi dalla produzione. La circolazione dei mezzi pubblici potrà continuare, ma con eventuali limitazioni singole da parte dei presidenti di regione. Restano garantiti taxi e navi, mentre per trasporto ferroviario, aereo, marittimo e sulle autostrade potrà invece intervenire il ministro delle infrastrutture. Aperti anche gli sportelli bancari ed i servizi assicurativi e finanziari.
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Coronavirus | Stop al cibo da asporto | Ecco dove accade
Sul fronte della ristorazione la chiusura è totale e vale anche per bar, gelaterie e pasticcerie. Il premier Conte ha però confermato la possibilità di consegne a domicilio, purchè avvengano nel rispetto delle norme igienico sanitarie, sia per l’attività di confezionamento, sia per il trasporto. Questa attività include chiaramente anche i vari servizi di cibo da asporto.
C’è però una regione in cui questa possibilità è stata vietata. Si tratta della Campania, in cui il governatore Vincenzo De Luca, oltre ad avere anticipato nei giorni scorsi la chiusura di barbieri, parruchcieri e centri estetici, si muove in via preventiva anche su questo fronte. “Si creerebbero troppe occasioni di contagio, migliaia di contatti personali che moltiplicherebbero il rischio. Le mezze misure non servono, servono misure rigorose, allora forse ce la facciamo. Se non siamo rigorosi oggi rischiamo di trascinarci il problema per mesi, mesi e mesi” ha dichiarato il Presidente. L’ordinanza rappresenta un’ulteriore restrizione rispetto ai provvedimenti imposti dal Governo centrale. De Luca però è convinto che le mezze misure non aiutino a risolvere il difficile problema dei contagi da coronavirus.
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