Dopo il caso di Parigi, anche in Italia sono state trovate tracce di Coronavirus nell’acqua. E’ una scoperta pericolosa per la nostra salute?
Ogni giorno si susseguono informazioni nuove in merito al contagio dal temuto Covid 19: sulla permanenza sulle superfici o nell’aria, perfino sui generi alimentari. Fino ad ipotesi di tramissibilità da parte di animali domestici. La maggior parte di queste sono state smentite o rettificate, proprio perchè oggetto di fake news diffuse per alimentare la visibilità di testate giornalistiche facendo leva sulla paura delle persone.
E’ difficile infatti non ammettere di aver perso un pò di razionalità, a fronte di tantissimi input che arrivano continuamente, soprattutto attraverso i social. E’ bene dunque fare riferimento sempre alle fonti ufficiali e codificate per reperire la giusta dose di informazioni che ci consenta di discernere quali potrebbero essere fondamentalmente veicolate in modo errato.
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Coronavirus | Tracce nell’acqua anche in Italia | Scoperta pericolosa
Secondo quanto riportato dal noto quotidiano ‘La Repubblica’ pochi giorni fa, Parigi avrebbe fermato la disinfezione delle strade dopo il riscontro di tracce del virus nella rete idrica utilizzata per la pulizia. Si tratta quindi innanzitutto di acqua non potabile, per cui l’eventuale pericolosità di una evenienza simile è praticamente nulla.
Ulteriori specificazioni sono state fatte poi in merito, in occasione della recente conferenza stampa della Protezione Civile nel corso della quale è intervenuto il professor Luca Richeldi. Il riscontro di tracce di RNA virale anche nelle acque reflue dei comuni di Roma e Milano ha infatti suscitato grande allarmismo da parte della popolazione. La scoperta è realmente pericolosa per la salute umana? Il professor Richeldi, sollecitato sull’argomento, ha subito specificato che la novità non deve assolutamente dare adito a conclusioni negative, anzi. Non c’è alcun rischio per la salute umana, piuttosto potrebbe rivelarsi utile per il monitoraggio della situazione.
“La presenza di RNA virale, non è la stessa cosa di dire c’è la presenza del virus attivo. Cioè del virus che può contagiare una persona. E questo lo sappiamo anche dall’esperienza con altri virus o batteri. Il rilevamento dell’acido nucleico non corrisponde al rilevamento della particella virale intatta e contagiante” chiarisce Richeldi. “Certamente è un virus nuovo e dovremo ancora saperne di più. Però non credo, anche se bisogna sempre essere cauti, che questa sia notizia che ci debba allarmare più di tanto. Oppure debba farci cambiare i nostri comportamenti in modo sostanziale” conclude.
La conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità: “Possibile strumento di controllo”
La stessa posizione è sostenuta dall’Istituto Superiore di Sanità, che notifica: “Il ritrovamento non ha alcun rischio per la salute umana. Il risultato rafforza le prospettive di usare il controllo delle acque in fognatura dei centri urbani, come strumento per rilevare precocemente la presenza di infezioni nella popolazione”. Il presidente Silvio Brusaferro, ha inoltre sottolineato infatti come la scoperta “potrebbe essere d’aiuto nel controllo della pandemia” di coronavirus.
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