Le immancabili dritte su cosa cucinare a Natale ma anche su che cosa gustare nel corso delle intere festività natalizie.
Cosa cucinare a Natale? Per quanto la tradizione di ogni Regione e talvolta anche di ogni provincia imponga una serie specifica di specialità, a volte è inevitabile soffermarsi a chiedersi che cosa preparare. Poi alla fine va a finire sempre che ci atteniamo al classico menù natalizio. Se siamo a Napoli allora alla Vigilia mangeremo sicuramente spaghetti e vongole, baccalà fritto e all’insalata, capitone, insalata di rinforzo (o giardiniera), zeppoline di alghe e tanto altro ancora.
Infatti c’è una vastissima scelta poi per quanto riguarda i dolci. In fin dei conti ci sono delle scelte dalle quali non possiamo proprio distaccarci, perché altrimenti non sarebbe la Vigilia, non sarebbe Natale. E non sarebbe Santo Stefano o Capodanno. Alcuni cibi che rientrano nel novero di cosa cucinare a Natale poi hanno persino un retaggio che risale all’antichità. A secoli fa, se non anche a millenni fa, in qualche caso.
Cosa cucinare a Natale e che cosa mangiare
È il caso delle lenticchie, che già gli antichi Romani consideravano di buon augurio. Tutto merito della loro forma che ricordava quella delle monete. E l’accostamento con lo zampone od il cotechino riguardava invece la scarsella, il sacchetto in cui riporre i sesterzi o i talenti. Si tratta più di un qualcosa da gustare fra 31 dicembre e 1° gennaio, ma non è raro mangiarne anche nei giorni immediatamente precedenti o successivi a Capodanno.
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Ci sono anche diversi tipi di pasta molto diffusi a seconda del luogo. Sempre a Napoli, a Santo Stefano è tradizione gustare i manfredi con la ricotta. I manfredi sono un tipo di pasta sfoglia lunga ed arricciata. Mentre in Emilia imperano i tortellini.
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Secondi e dolci, che scelta
E poi non possono mancare panettone e pandoro, che sono dolci inventati in Italia, e torrone (anche questo di origini dell’antica Roma) e mandorlato (creato nel Rinascimento con anche un anno preciso indicato in base alle fonti storiche: 1540) nel territorio della Serenissima Repubblica di Venezia.
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E poi ancora c’è lo zabaglione, la cui diffusione è di epoca medievale. Per finire la nostra rassegna sommaria su cosa cucinare a Natale e cosa gustare nel corso delle festività di fine ed inizio anno, non dovrebbero mai mancare anche diverse specialità a base di pesce, crostacei e frutti di mare, salumi ed infine lo spumante per brindare.