Non abbiamo dubbi: su cosa mangiare al cenone di Natale ci sono delle tradizioni ben radicate. Ma non è così per tutti, ed è pazzesco.
Cosa mangiare al cenone di Natale? La scelta dovrebbe incentrarsi sui cibi della tradizione, e quindi su piatti prelibati, essenzialmente a base di pesce. Spaghetti ai frutti di mare, baccalà all’insalata o fritto, anguille e capitone, polenta e baccalà, pasta con le sarde…la scelta è praticamente infinita, nel vastissimo novero di specialità gastronomiche in Italia. E verrebbe da pensare che siamo fortunati a vivere nel Paese con la migliore cucina al mondo.
Per molti tra noi sarebbe impensabile sovvertire le tradizioni. Eppure alcuni scelgono la stravaganza la sera della vigilia a tavola. E nel loro menù inseriscono cose da fare arricciare il naso dalle nostre parti. Non ci sogneremmo mai di mangiare certe cose alla Vigilia, al cenone di Natale. Ma altri invece si, e sono pure felici di farlo.
Cosa si mangia la sera della Vigilia di Natale?
Mentre noi ce ne stiamo felicemente ancorati alle nostre usanze, in Giappone il Natale è un evento che, pur non avendo radici religiose profonde nel paese, viene celebrato con entusiasmo e originalità. A Tokyo e dintorni la tradizione vuole che a farla da padrone sia un secchio di pollo fritto del Kentucky Fried Chicken. Questa pratica, che potrebbe sembrare stravagante per chi è abituato ai rituali tipici delle festività occidentali, ha origini ben radicate in una campagna di marketing di successo.
Negli anni ’70, più precisamente nel 1974, KFC Japan lanciò una campagna pubblicitaria che trasformò il pollo fritto in un simbolo natalizio. Il messaggio “Kurisumasu ni wa Kentakkii”, che si traduce in “Kentucky per Natale”, fu il fulcro di una strategia di marketing che mirava a promuovere il pollo fritto come alternativa al tacchino, un alimento poco comune e difficile da reperire in Giappone. La campagna si rivelò un successo straordinario, tanto che da allora il consumo di pollo fritto durante le festività è diventato una tradizione consolidata.
Oggi, ogni dicembre, le strade giapponesi si riempiono di famiglie in fila davanti ai ristoranti KFC, pronte a ordinare il loro “Christmas Party Barrel”, un pacchetto speciale che include pollo fritto, contorni e dessert. Le code che si formano davanti ai negozi, talvolta lunghe anche ore, sono testimoni dell’attesa e della preparazione per il cenone di Natale. E molti giapponesi scelgono di prenotare il proprio ordine con settimane di anticipo, dimostrando quanto questo rito sia diventato parte integrante delle celebrazioni natalizie giapponesi.
Il fortissimo impatto che sa avere la pubblicità
Questa tradizione va oltre il semplice atto di mangiare; rappresenta un momento di condivisione e convivialità. Le famiglie si riuniscono attorno al tavolo, gustando il pollo fritto e creando ricordi che si tramandano di generazione in generazione. Il KFC, in questo contesto, è diventato un simbolo di festa, un modo per celebrare l’unione familiare e i valori che il Natale porta con sé, come l’amore, la gioia e la gratitudine.
Il fenomeno del pollo fritto di KFC per Natale ha anche suscitato curiosità e interesse a livello globale. Molti turisti, attratti dall’originalità di questa tradizione, si trovano a vivere un’esperienza culinaria unica, che riflette la capacità del Giappone di adattare e reinterpretare le tradizioni occidentali.
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E se l’impatto della pubblicità sul Natale e gli effetti che ha può sembrarti sconcertante se non peggio, dovresti pensare al personaggio di Babbo Natale. Mentre le sue origini sono antichissime e risalgono al IV secolo d.C. con San Nicola, la rappresentazione dell’uomo anziano e sorridente, barbuto e vestito di rosso come lo hai sempre concepito, è stato inventato da alcune campagne pubblicitarie tra XIX e XX secolo. E la più famosa di queste è quella della Coca Cola.