Le ricette di riciclo hanno sempre una spinta in più perché la cultura del non buttare via nulla in cucina funziona ancora alla grande come con la cotoletta alla poverella
Quando c’è fantasia in cucina, possiamo partire anche da un solo ingrediente per creare un piatto. Perché se uno legge cotoletta alla poverella immagina di mangiare comunque carne. E invece è solo pane raffermo, ma valorizzato al massimo.
Una delle tante idee che nascono nelle nostre cucine per riciclare quello che non è corretto bittare. Anche il pane, quello tipo il toscano oppure il pugliese. Una volta erano le forme più usate e oggi le possiamo riutilizzare in modo creativo: bastano delle uova, del prezzemolo e del pangrattato per la cotoletta più buona del mondo, anche senza carne.
Le cotolette alla poverella possono essere preparate in anticipo e scaldate sempre in forno, oppure nella friggitrice ad aria prima di portarle in tavola. Ma dopo averle cotte, esattamente come le cotolette di carne, le possiamo anche congelare. Nostro consiglio? Mettiamone al massimo due in ogni sacchetto gelo, separate da un foglio di carta forno in modo che non si attacchino tra loro.
Ingredienti:
8 fette di pane casereccio
3 uova grandi
50 ml latte intero
1 mazzetto di prezzemolo
2 cucchiaio di pecorino grattugiato
60-70 g pangrattato
sale fino q.b.
pepe q.b.
olio di semi q.b.
Rompiamo le uova in una ciotola rompere e sbattiamole con una frusta a mano. Poi aggiungiamo il prezzemolo tritato, un pizzico di sale e una macinata di pepe fresco. Giriamo ancora aggiungendo poi il latte e il pecorino grattugiato continuando ad amalgamare tutto.
Affettiamo il pane casereccio: ogni fetta deve essere spesso più o meno mezzo centimetro in modo da avere una cottura più veloce. Poi immergiamo le fette di pane nel composto a base di uova inzuppandole completamente.
Quindi passiamo le fette nel pangrattato versato in un piatto. Schiacciamole un po’ perché siano ben coperte e impanate, poi teniamole da parte.
In una padella oppure un tegame basso portiamo a temperatura l’olio di semi (mais o girasole). Quando arriva a circa 170° cuociamo le fette di pane girandole spesso con una spatola o una pinza fino a quando sono belle dorate.
Tiriamo su le cotolette alla poverella sempre con la pinza e adagiamole su un vassoio coperto da carta assorbente da cucina o carta per fritti e portiamole a tavola ancora calde oppure a temperatura ambiente.
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