Le autorità hanno bloccato un grosso carico di cozze sequestrate per la presenza della sostanza pericolosa, ma c’è altro al loro interno.
Cozze sequestrate, l’operazione in questione si è svolta in Puglia a Taranto, grazie alla Polizia del Commissariato Borgo ed alla Guardia Costiera locale. Le due autorità hanno collaborato per scovare il grave illecito.
Ed il tutto si è concluso con un ingente quantitativo di cozze sequestrate. Grave il motivo che ha visto le forze dell’ordine apporre i sigilli a ben due tonnellate di frutti di mare stipati all’interno di un furgone fermato in strada per un controllo.
Come si è evinto dalle analisi svolte da parte dell’Asl locale su di un campione di queste cozze sequestrate, al loro interno c’era una quantità in eccesso di una sostanza che avrebbe potuto rivelarsi potenzialmente nociva per la salute dei consumatori.
Si tratta della diossina, ma sono stati trovati anche dei valori elevati di Pcb, noti anche come policlorobifenili, cioè dei composti organici che pure possono portare al sorgere di complicazioni per la salute delle persone in caso di assunzione in eccesso.
Cozze sequestrate, disposta la distruzione della merce
Il furgone che trasportava il pescato illegale stazionava nei pressi del porto di Taranto. La loro destinazione sarebbe stato il mercato del pesce di Bisceglie, popoloso Comune della provincia di Barletta-Andria-Trani che attira quotidianamente tantissime persone.
Non è stato possibile recuperare nulla dei frutti di mare sottoposti a provvedimento di sequestro da parte delle forze dell’ordine. Ragion per cui l’Autorità giudiziaria ha ordinato l’immediata distruzione della merce, il cui valore commerciale ammonta a migliaia di euro.
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Per l’azienda intestataria del furgone è arrivata una sanzione con tanto di denuncia che fa riferimento all’accusa di messa in commercio di generi alimentari interessati da sostanze alimentari pericolose.
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Una operazione dai contorni molto simili ha avuto luogo non molti giorni fa anche al Nord Italia, a Chioggia, in provincia di Venezia, con un ulteriore grosso quantitativo di cozze pescate in maniera non conforme a quelli che sono gli standard in fatto di sicurezza alimentare.
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