Tra prosciutto crudo o cotto il migliore da prendere in considerazione per i nostri pasti contro il colesterolo qual è? La risposta è sorprendente.
Prosciutto crudo o cotto, qual è il più indicato per fare in modo da non avere a che fare con il colesterolo alto? Entrambi questi tipi di affettati sono la scelta giusta per un buon pranzo o per cena, ed in qualsiasi tipo di stagione. Possiamo farne uso tanto da soli in un panino quanto da accostarli alla mozzarella, al melone ed anche da impiegare come condimento fondamentale. Pensate alla piadina oppure ad alcune pappe per bambini.
Inoltre prosciutto crudo e cotto si trovano sostanzialmente a buon prezzo, anche se le qualità più pregiate possono toccare pure alcune decine di euro al chilo. Ma si tratta di un alimento che spesso e volentieri viene messo in offerta. Tutti e due, sia il cotto che il crudo, piacciono a tutti. Occorre sapere però quale sia, tra i due, la tipologia più indicata per quanto riguarda il non dare adito al colesterolo di manifestarsi.
Prosciutto crudo o cotto, quale fa meno male
Tutti e due, se mangiati in quantità eccessiva, comportano delle complicazioni per la salute. Tra queste figura per l’appunto il colesterolo alto. Entrambi sono ricavati dal maiale, con il crudo che è sottoposto ad una stagionatura anche lunga, che dura come minimo dodici mesi. Il cotto invece è sottoposto già subito dopo la macellazione ad una apposita procedura di lavorazione.
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Il prosciutto cotto poi ha un quantitativo inferiore di sale se paragonato al crudo. Ed è anche più facilmente digeribile. Il crudo però è dotato di un maggior quantitativo di proteine, però anche di grassi. Ma ha meno calorie. In media un etto di prosciutto crudo a 200 kcal contro le 250 kcal del cotto.
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Quanto prosciutto possiamo mangiare a settimana
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Ed in merito a quale tipologia tra le due sia più sicura in ottica anti-colesterolo bisogna dire che non c’è una risposta netta. Tutto dipende dalle quantità. E per entrambi la misura ideale consiste in massimo 60-70 grammi a porzione per un numero di volte che non dovrebbe mai superare le due volte alla settimana.
