Scoppia il caso che sta facendo discutere l’Italia intera, il quale vede come indiscussi protagonisti dei dipendenti che, dopo le cene da Cracco e altri eventi, sono stati licenziati da una famosa azienda. Ecco cosa sta succedendo.
Un nuovo caso di cronaca si trova nel mirino dei quotidiani italiani, una storia che ha davvero dell’inverosimile e che sta facendo discutere l’opinione pubblica. Facciamo riferimento al maxi licenziamento messo in atto da Amazon a seguito della condotta non coerente con i canoni dell’azienda in Italia.
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Alcuni dipendenti, infatti, avrebbero usato il denaro fornito dall’azienda per provvedere all’acquisto di varie cose e il pagamento di spese che non sarebbero state comprese, così, nel loro contratto di lavoro data la mansione che ricoprivano.
Dalle cene da Cracco al licenziamento…
Il tutto si è verificato in caso Amazon, che ha acceso la lente di ingrandimento sui lavoratori che ricoprivano la mansione di formazione diretta per l’avvio di nuovi stabilimenti. I dipendenti in questione, secondo quanto reso noto anche da Today, sono quelli impiegati nello Stabilimento Amazon di Torrazza, nei pressi di Torino in Piemonte.
I dipendenti Amazon in questo frangente sono stati dirottatati nelle sedi di Bergamo, Brescia e Novara, viaggi che, come previsto da contratto, prevedevano le spese di vitto, alloggio e trasporto assicurati così da Amazon. Eppure, è stata sufficiente una segnalazione da parte di uno dei dipendenti che ha affermato di non aver ricevuto il rimborso a seguito dell’acquisto di alcuni capi a scoperchiare il vaso di Pandora.
Dopo la segnalazione sono subito scattati i controlli nello stabilimento Amazon di riferimento che ha condotto, successivamente, al licenziamento del personale che ricopriva la mansione in questione, caso sul quale si sta facendo anche luce nel tentativo di reintegrare presunti licenziamenti arrivati in modo erroneo. Il tutto, comunque sia, non finisce qui.
La lista delle spese folli dei dipendenti di Amazon
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, il caso in questione, ancora a vaglio di accettazione per la condotta di tutti i dipendenti, ha accesso i riflettori su quelle che sono state le spese folli messe in atto dai dipendenti Amazon, insieme a quelle previste e coperte nel contratto.
In questo calderone rientrano anche spese sostenute da alcuni dipendenti, per i quali sono stati richiesti i rimborsi, come circa 800 euro investiti per acquistate gadget dell’Atalanta e una borsa Louis Vuitton. Una lunga lista nella quale sembrerebbe non mancare proprio nulla, persino delle cene che i lavoratori di Amazon hanno effettuato da Carlo Cracco, uno tra gli oggetti di rimborso che, forse più di altri, sta facendo discutere l’opinione pubblica e per la quale sono stati chiamati a rispondere nelle sedi opportune!
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