La data di scadenza negli alimenti rappresenta da sempre un nodo da sciogliere, così come nel caso della pasta: dopo il giorno ultimo fissato questo è un alimento che può essere consumato serenamente oppure no?
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, dunque, nel corso degli anni sono state numerose le notizie pubblicate in relazione alla data di scadenza degli alimenti al fine di capire quando questi possono essere degustati anche dopo il giorno ultimo fissato dall’azienda oppure no.
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Ricordiamo che l’ha data a cui facciamo riferimento e il termine ultimo entro il quale consigliabile il consumo di un alimento specifico, motivo per cui soprattutto in relazione alla pasta è necessario pestare delle specifiche attenzioni.
Da molti anni a questa parte tutte le aziende che operano nel campo di produzione alimentare sono obbligate ad affiggere una data di scadenza per i loro alimenti, per le quali è previsto il consumo entro il termine specifico indicato dal brand di riferimento.
Infatti, sotto questo punto di vista è bene fare affidamento a le diciture “si consiglia di consumare entro…” oppure “deve essere consumato entro…”, facciamo riferimento a due indicazioni diverse che lasciano un margine minimo di consumo dell’alimento anche dopo la data di scadenza oppure no. Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo rappresentato dal consumo della pasta e allo stesso modo del riso. Nei pacchi di produzione è indicato un termine ultimo entro il quale consigliabile degustare l’alimento, ma che a quanto fa ne fa riferimento ad una data indicativa.
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Questa è una domanda che possiamo applicare al consumo della pasta e allo stesso tempo a quella del riso, così come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente recentemente le aziende produttrici di pasta e riso sono state obbligate ad affiggere una data di scadenza per i loro alimenti che devono essere messi nel mercato chiusi in modo ermetico “salva freschezza” e “salvo integrità del prodotto”.
Sulla base di tale motivazione, dunque, è bene spiegare che la data affissa sulle confezioni di pasta e riso è pressoché indicativa ovvero il produttore consiglia di consumarla entro il termine indicato, ma tale alimento può essere comunque consumato anche un anno dopo la data di scadenza trattandosi di un prodotto essiccato e prevede la cottura prima di poter essere ingerita normalmente.
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