La situazione economica mondiale non è decisamente delle migliori, ed i dazi USA decisamente assurdi finiranno con il farti pagare di più.
Sono scattati i famigerati dazi degli USA imposti dalla scriteriata politica economica imposta da Donald Trump. E pronti, via, il presidente statunitense ed il suo stretto collaboratore Elon Musk – che tra l’altro statunitense non è – sono stati subito contestati da migliaia di persone in decine e decine di città. Ed anche in Europa, Messico e Canada hanno avuto luogo diversi sit-in contro Trump. Il quale, per tutta risposta, da tre giorni sta partecipando ad un torneo di golf in Florida.

I dazi USA hanno già cominciato a colpire duro in diversi ambiti dell’economia per quanto riguarda le importazioni verso gli Stati Uniti. Per esportare i nostri vini e formaggi Doc e Doc pregiati, l’Italia dovrà pagare almeno il 10% in più. C’è stato un crollo generale di tutte le borse mondiali connesse agli USA in ambito economico e che con loro tengono aperte delle reti commerciali. Quali saranno le conseguenze per noi che viviamo in Italia?
Quale sarà il peso dei dazi USA sulle nostre tasche
Come la storia insegna, i nazionalismi e le politiche di chiusura e di intolleranza non portano mai a nulla di buono, a partire da noi consumatori e passando per le aziende produttrici. Gli esperti danno per praticamente certo un aumento dei prezzi ed una nuova risalita dell’inflazione, con tanto di frenata nella crescita economica.
Da tre anni stiamo faticando a riprenderci ed i prezzi aumentati al netto dei salari rimasti sempre uguali è l’esempio perfetto di quanto difficile sia la congiuntura economica attuale. La buona notizia, se così si può dire, è che i dazi USA faranno molto male solo alle tasche di chi vive negli Stati Uniti, in un primo momento. Perché anche loro riceveranno dei dazi in risposta dalla UE.

Per dire, poi, la vendita di prodotti italiani su suolo americano subirà un aumento di prezzi che sicuramente farà diminuire le unità piazzate. Facendo però diminuire anche le possibilità di scelta degli americani. Il tutto mentre molte aziende starebbero pensando di spostare proprio negli Stati Uniti parte della loro produzione.
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Quali sono i prodotti fondamentali più a rischio
Ed è lecito pensare ad un calo delle esportazioni che l’Italia riserva a Washington. Il volume consueto ammontava a 70 miliardi di euro circa, tra macchinari di vario tipo, farmaci, mezzi di trasporto, alimenti. Soprattutto l’olio extravergine d’oliva, salsa e paste, formaggi e Prosecco sono molto amati dagli americani. Che però ora troveranno tutto quanto in quantità minori ed a prezzi più alti.
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In Italia invece a soffrire saranno le aziende esportatrici, se quest’ultime non dovessero trovare dei nuovi mercati ai quali rivolgersi. Il fatto è che l’Unione Europea risponderà in egual modo, e ciò renderà i prodotti provenienti dagli USA più costosi per le nostre tasche. E parliamo di derrate alimentari importantissime, in prevalenza.

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Basti pensare al grano. La pasta fatta in Italia fa uso in larghissima parte del grano che arriva da oltreoceano. E quindi pasta e pane, come anche soia e caffè, potrebbero andare incontro ad un aumento di prezzo. Si spera che una risposta in nome della coesione da parte dei vari Stati europei possa aiutare a tenere botta a queste grosse difficoltà.