Una scelta molto severa e che ha causato un indubbio spreco ma che la dogana proprio non poteva evitare: cosa è successo.
La barriera della dogana può fare la differenza nel bene e nel male. Ne sa qualcosa un marchio di un prodotto molto noto che però ha subito un provvedimento estremo da parte degli incaricati al mantenimento dell’ordine in fatto di sicurezza alimentare.
I funzionari della dogana di un Paese membro dell’Unione Europea hanno deciso di destinare alla distruzione immediata un quantitativo importante di questo articolo annoverabile all’ambito della alimentazione.
La scelta appare tanto severa quanto legittima, stando a quelle che sono state le spiegazioni fornite dagli stessi incaricati. I quali non hanno fatto altro che mettere in atto le regole esistenti.
Gli ispettori di dogana hanno riscontrato una incongruenza tale da sollevare delle rimostranze che hanno poi portato all’adozione di questa estrema disposizione con la distruzione della merce contestata.
Dogana severissima: perché hanno distrutto un carico di questo prodotto
Il fatto è accaduto in Belgio, con l’articolo in questione sbarcato dagli Stati Uniti dopo un attraversamento da Ovest verso Est dell’intero Oceano Atlantico. Nonostante il lungo viaggio non c’è stato verso di fare cambiare idea agli ispettori.
Il prodotto coinvolto è rappresentato da un marchio di birra molto conosciuto negli USA. Si tratta della Miller High Life. E la motivazione alla base di questa decisione è stata dettata da uno slogan pubblicitario che evidentemente non deve essere piaciuto ad alcuno.
La birra Miller High Life viene reclamizzata come “Champagne delle birre”. Ma proprio la nota casa francese che produce il celebre Champagne ha protestato per utilizzo non autorizzato del proprio marchio registrato.
E visto che non si poteva fare proprio niente, l’unica via percorribile è stata distruggere la bellezza di più di 2500 lattine di birra. Per la precisione 2532. La parola “Champagne” impressa sulle stesse non poteva essere cancellata né censurata o nascosta in alcuna maniera.
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Le proteste di Champagne hanno portato a questo
Per la casa produttrice di questa birra usare il nome dello Champagne ha rappresentato una leggerezza capace di costare qualche milione di dollari di danni. Associare il copyright di Champagne – che fa uso solo di uve Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier – ad una birra è apparso come improprio. E lo Champagne è anche tutelato da denominazione protetta.
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Pensate però che lo slogano di “Champagne delle birre” esiste sin dal 1903, anno in cui venne cominciata ad essere prodotta la birra Miller High Life. Con alcuni cambiamenti di claim poi questo motto è sopravvissuto fino ai giorni nostri.
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Strano che in 120 anni non ci fossero altri precedenti. Per la cronaca le lattine di birra poi distrutte erano arrivate via mare ad Anversa ed avrebbero dovuto proseguire il loro viaggio in direzione della Germania. Almeno le lattine sono state tutte quante destinate al riciclo.