Dolcificanti, mito sfatato. Chi assume dolcificanti guadagna più peso
Ecco sfatato il mito che i dolcificanti aiutano a ridurre l’apporto di calorie e quindi il peso corporeo. Chi assume dolcificanti guadagnerebbe più peso.
Una ricerca starebbe a sottolineare che l’apporto di dolcificanti al posto dello zucchero tradizionale, porterebbe il soggetto che ne fa uso ad aumentare il peso corporeo anziché diminuirlo come invece si auspica rivolgendosi propri ai dolcificanti.
Questi sono da sempre al centro di ricerche per comprenderne le azioni e proprietà e sui dolcificanti molti articoli sono stati pubblicati. Parliamo di un mercato a livello mondiale che muove circa 2 miliardi di dollari l’anno. Un business notevole per le case produttrici.
Uno, il primo, è stato reso pubblico su Current Atherosclerosis Reports, a cura dell’Università dell’Australia del Sud e raccoglie una serie di ricerche pubblicate negli anni mettendo in relazione i low caloric sweeteners e il diabete di tipo 2, la glicemia, i peptidi coinvolti nella regolazione del metabolismo degli zuccheri. Ma cosa sarebbe venuto fuori? Che chi consuma bevande o alimenti con dolcificanti aumenterebbe di peso rispetto a chi invece assume lo zucchero.
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Dolcificanti, cibi e bevande fanno ingrassare
Che i dolcificanti facciamo aumentare di peso rispetto allo zucchero è stato riscontrato in numerose ricerche da parte di scienziati dediti allo studio di queste sostanze. Uno studio americano fatto su 5100 persone, rivela che l’assunzione di LCS non riduce di molto l’assunzione di zuccheri naturali e quindi, consumandone di più sentendosi “protetto” dal fatto che non facciano aumentare di peso, ecco che il risultato è l’esatto opposto delle loro aspettative.
Negli ultimi 20 anni il consumo è aumentato del 200% tra i ragazzi e del 54% tra gli adulti. Questo un dato preoccupante. Riguardo le bevande dolcificate, i 13 studi effettuati hanno rivelato un’associazione o nulla al diabete (dato che dimostra che i dolcificanti non riducono i rischi) o positiva, con aumenti del 5-7% (che dimostra che, al contrario, favoriscono le malattie metaboliche).
Dolficificanti: la stevia e i suoi rischi
Stando alla 2019 Online Conversation & Trends Analysis, un’ indagine effettuata per elaborare un enorme numero di dati, condotta dall’International Stevia Council (ISC), tra il 2017 e il 2018, risulterebbe che il numero di conversazioni online nelle quali è nominata la stevia sarebbe raddoppiato sia nei post di lingua inglese (da 101.000 a oltre 250.000) che in quelli in spagnolo (da 38 a 77.000).
Inoltre, rispetto agli altri dolcificanti, è di gran lunga quella che riscuote maggiore interesse perchè è naturale. Questo rapporto non comprende giudizi nè valutazioni mediche, ma la preferenza di questa rispetto ai dolcificanti in sintesi come la saccarina oggetto dello studio pubblicato sul Journal of Medicinal Chemistry dai ricercatori dell’Università di Firenze in collaborazione con colleghi di Stati Uniti, Arabia Saudita ed Egitto, che rivelerebbe che non è cancerogena, come sostenuto negli anni scorsi in alcuni studi mai confermati nell’uomo, ma avrebbe un’azione contraria: suoi derivati, uniti a derivati di un edulcorante simile, l’acesulfame K, avrebbero un effetto antitumorale, almeno in vitro e sulla base di 20 possibili composti dati dai due uniti in molecole uniche o da soli e tutti si sono mostrati in grado di uccidere le cellule tumorali di diversi tumori come quello del colon, prostata e polmone, lasciando intatte quelle sane.
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