Comunicazione Dpcm 16 gennaio, da lunedì e per diverso tempo entrano in vigore le nuove norme per contenere la pandemia. Le novità .
C’è attesa per il Dpcm 16 gennaio. Lunedì prossimo il Governo annuncerà la nuova serie di provvedimenti atti a contenere l’emergenza legata alla pandemia. Occorre contenere la corsa del virus, che circola ancora in maniera virulenta come dimostrano i 16.146 nuovi casi e le 477 morti comunicate nel bollettino di venerdì 15 gennaio 2021. Il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri ha già ricevuto la firma del premier, Giuseppe Conte, e resterà in vigore fino al 5 marzo 2021.
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Data che coinciderà in pratica con la data in cui, esattamente un anno prima, scattò il lockdown in tutta Italia. Il Dpcm 16 gennaio impone la chiusura degli impianti da sci fino al prossimo 15 febbraio, mentre cinema, piscine e palestre avranno porte e battenti serrati fino proprio al 5 marzo. Da lunedì riaprono i musei per le aree in fascia gialla. L’acquisto di cibo e bevande nei bar può accadere solo fino alle ore 18:00. Riguardo alla suddivisione in fasce di rischio, è già in vigore da alcuni giorni la nuova classificazione dei parametri dell’indice di contagio Rt. Dai valori che vanno da 1 a 1,25 si va automaticamente in fascia gialla, rossa a salire. E permane il coprifuoco notturno dalle ore 22:00 alle ore 05:00, oltre all’obbligo di indossare la mascherina sempre, sia al chiuso che all’aperto. Proprio l’indice Rt rischia di salire, come conseguenza dell’impennata di contagi che sta interessando altri Paesi europeo che si trovano anche in una situazione peggiore rispetto all’Italia.
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Dpcm 16 gennaio, cosa conterrà la comunicazione del Governo
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, teme una salita dall’attuale valore medio dell’Rt di 1,03 a 1,10. Il Dpcm 16 gennaio confermerà anche altre restrizioni già note, come il divieto di cambiare regioni, ma stavolta anche se le zone coinvolte sono in giallo. Questo vale fino al 15 febbraio 2021 anche per le province autonome, sia in entrata che in uscita. Con le solite eccezioni legate a motivazioni di lavoro, salute, studio od assistenza a persone non autosufficienti. Consentito il rientro alla propria residenza, domicilio abituale o abitazione. In fasce inserite in zona gialla è consentito, nell’ambito regionale, verso una sola abitazione privata abitata per una volta al giorno, dalle 05:00 alle 22:00. Ci si può muovere al massimo in due, con numero illimitato però di figli under 14 o di individui non autosufficienti conviventi al seguito. Confermata nel prossimo Dpcm la deroga che riguarda gli spostamenti da Comuni con massimo 5mila abitanti, entro un raggio di 30 km. Vietato spostarsi nei capoluoghi di provincia.
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Gli esperti tuonano: “Troppe aperture, serve nuovo lockdown totale”
Nelle zone arancioni e rosse restano chiusi bar e ristoranti. Apertura consentita in aree in giallo fino alle ore 18:00, con al massimo in quattro ai tavoli e rigorosamente distanziati e con mascherina. Poi dalle 18:00 consentito sempre l’asporto e la consegna a domicilio per i ristoranti e la sola consegna a domicilio per i bar. Ristorazione consentita senza limite in alberghi e strutture ricettive ma con esclusivamente servizio in camera. Per finire viene istituita una ‘zona bianca’, con territori che mostrano massimo 50 casi ogni centomila abitanti. Ma la suddivisione in fasce e le aperture non piacciono agli esperti della comunità medico-scientifica, che consigliano invece un nuovo lockdown totale. Lockdown che è visto come unico strumento per rallentare i contagi.