Presto verrà comunicato il cosiddetto Dpcm Natale 2020 che conterrà le norme da seguire in vista delle festività di fine anno, le novità.
Il nuovo Dpcm Natale 2020 comporterà una serie di provvedimenti volti a contenere la curva dei contagi in un periodo molto delicato. Le festività di fine anno possono rappresentare un momento in cui le infezioni per la pandemia rischiano di impennare ancora una volta, se non presteremo la dovuta attenzione.
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Ed allora ecco che il Dpcm Natale 2020 che verrà emanato in via ufficiale a partire dal prossimo 3 dicembre illustrerà una serie di norme alle quali doversi strettamente attenere. Per i giorni di Natale e di Santo Stefano i ristoranti continueranno purtroppo a restare chiusi. Il coprifuoco notturno scatterà sempre dalle 22:00 fino alle ore 05:00 del mattino successivo, pure il 25 dicembre ed a Capodanno, quando si pensava invece che sarebbe potuto partire verso l’una del mattino. E restano vietati anche gli spostamenti tra le regioni. I quali rimarranno validi solo per urgenti e comprovate motivazioni di lavoro, studio e salute e mediante la presentazione di una apposita autocertificazione.
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Dpcm Natale, le indicazioni da seguire per dicembre
Gli orari di ristoranti e bar rimarranno invariati, con la chiusura alle ore 18:00. Prolungano invece le aperture dei negozi – fino alle ore 21:00 – sempre seguendo rigide regole anti contagio con ingressi scaglionati e gel disinfettante ed obbligo di mascherina all’entrata. Il Dpcm Natale potrebbe introdurre anche una quarantena obbligatoria di 15 giorni per chi arriva in Italia dall’estero. Misura che sembra possa essere introdotta per impedire gli assembramenti sulle nevi da parte di improvvidi sciatori. Questo potrebbe scoraggiare in molti dal concedersi una settimana bianca creando assembramenti in altura, come già capitato in passato.
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Resta la suddivisione in zone di rischio tra le regioni
Il Governo poi punta a riaprire le scuole il prossimo 9 dicembre, con in particolare i licei del tutto disponibili alla didattica in classe. Tenere l’istruzione bloccata rappresenta un danno enorme per migliaia di giovani ed anche per il Paese in ottica futura. Permarrà poi la suddivisione delle regioni d’Italia in fasce di rischio, con zone rosse, arancioni e gialle. Per il momento si riscontra un lieve calo nella curva dei contagi e questo potrebbe fare si che almeno dieci tra le stesse regioni possano risultare gialle. Nelle altre aree invece rimarranno i divieti già in corso, con le chiusure totali già note.
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