Tra i dolciumi natalizi che più hanno riscosso successo c’è il pur buono panettone Motta griffato Bruno Barbieri. Ed allora cosa c’è che non va?
Il panettone è uno dei simboli indiscussi del Natale italiano, e negli ultimi giorni, il nuovo panettone Motta, firmato dallo chef Bruno Barbieri, ha attirato l’attenzione dei consumatori grazie a una campagna pubblicitaria massiccia. Però un lettore de Il Fatto Alimentare ha sollevato alcuni interrogativi sulla correttezza di un elemento molto importante. Scopriamo insieme i dettagli di questa vicenda e le risposte fornite.
Un attento consumatore ha inviato una lettera alla redazione per esprimere le sue preoccupazioni riguardo al panettone Motta. Nella sua missiva, ha messo in evidenza qualcosa che a suo avviso sarebbe meritevole di una indagine. Occorrono spiegazioni su un fatto che potrebbe creare confusione.
Tutto verte intorno a delle informazioni presenti sull’etichetta del prodotto. Qui, nonostante la pubblicità enfatizzi la presenza della “vaniglia bourbon del Madagascar”, questo ingrediente non appare nella lista degli ingredienti. Né viene specificata la percentuale. Il consumatore poi ha notato un errore nella scrittura della sigla “kg”, che è stata indicata con la lettera maiuscola, destando ulteriori dubbi sulla professionalità del marchio.
In risposta alle preoccupazioni sollevate, Bauli, il gruppo a cui appartiene Motta, ha chiarito che la dicitura riguardante la vaniglia segue una prassi comune per le indicazioni di origine geografica. Secondo l’azienda, ciò non implica un obbligo di indicazione in etichetta, né la necessità di specificare il “quid” — cioè la quantità — dell’ingrediente. Bauli ha spiegato che, in base alla normativa vigente, non è necessario indicare la percentuale di aromi quando questi sono presenti in dosi minime.
Per quanto riguarda la querelle kg, Bauli ha riconosciuto l’errore di stampa riguardante l’indicazione “Kg”, promettendo di correggerlo nella prossima ristampa. L’azienda ha concluso ringraziando il consumatore per la sua segnalazione, evidenziando come questo tipo di feedback sia importante per migliorare la qualità dei loro prodotti.
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Roberto Pinton, esperto in produzioni alimentari, ha fornito un’analisi approfondita della situazione. Ha chiarito che nel panettone Motta sono presenti sia “aromi” che “aromi naturali”. Secondo il regolamento UE n. 1169/2011, non è obbligatorio specificare i vari aromi utilizzati in un prodotto, poiché possono essere raggruppati sotto la voce generica di “aromi” o “aromi naturali”.
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Pinton ha anche sottolineato che, per alcuni ingredienti caratterizzanti, come burro e uova, ci sono requisiti minimi stabiliti dalla legge. Tuttavia, per gli aromi utilizzati in quantità molto limitate, è prevista un’esenzione dalla necessità di indicare il “quid”. In sintesi, l’esperto considera l’etichetta del panettone conforme alle normative, pur riconoscendo che l’operatore deve essere in grado di dimostrare l’uso della vaniglia bourbon su richiesta degli organi di controllo.
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La questione sollevata mette in luce l’importanza della trasparenza nelle etichette alimentari, specialmente per prodotti di alta gamma come il panettone Motta. I consumatori sono sempre più attenti alla qualità e agli ingredienti dei prodotti che acquistano, e domande come quelle di Pasquale sono fondamentali per garantire che le aziende siano responsabili nella comunicazione delle informazioni.
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