La situazione in Emilia-Romagna è di quelle da non credere: alluvioni e siccità stanno devastando il territorio allo stesso tempo. È un disastro.
In Emilia-Romagna è un periodo decisamente negativo. Le notizie legate alle alluvioni avvenute nelle scorse settimane, che oltre ad arrecare danni per decine e decine di milioni di euro hanno fatto anche diverse vittime, lasciano ora il posto ad altro.
E purtroppo anche in questa situazione non si tratta di nulla di buono. Premesso che la ricostruzione è già iniziata e che da tutta Italia ogni Regione ha fornito e sta fornendo molti aiuti per solidarizzare con la popolazione dell’Emilia-Romagna colpita da questa calamità naturale, c’è da dire che purtroppo sta avvenendo un’altra situazione negativa.
Esattamente come nel 2022, anche adesso vaste zone dell’Emilia-Romagna sono interessate da una siccità che si sta facendo sempre più forte. Il terreno delle aree alluvionate non ha ancora smaltito l’acqua in eccesso che si è accumulata. Ma sta avvenendo qualcosa di tremendo per la vegetazione.
Infatti i campi coltivati che sono riusciti a scampare alla furia dell’acqua sono esposti alle elevate temperature di questi giorni. Con il risultato che il gran calore senza sosta le sta bruciando.
Emilia-Romagna, dopo l’alluvione torna una forte siccità
Se da una parte le piante stanno marcendo per via dell’acqua portata dall’alluvione, dall’altra stanno bruciando per il caldo. A farne le spese, oltre agli stessi vegetali coinvolti, sono anche la fauna locale, nel caso di aree non coltivate, e le colture in quelle che sono invece predisposte.
Con danni ambientali ed economici per milioni e milioni di euro. Probabilmente una situazione come questa non si era mai verificata. E tutto ciò è possibile da spiegare con il ben famigerato cambiamento climatico.
A causa dell’aumento delle temperature globali stiamo assistendo ad una sorta di spostamento delle stagioni e ad una diminuzione delle precipitazioni. Le quali si riversano sul suolo per periodi molto più brevi, ma con una intensità maggiore, come è stato nel caso dell’Emilia-Romagna.
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Ed un altro fenomeno decisamente tremendo vede i ristagni di acqua diventare bollente per via del caldo. Se mai qualche pianta si fosse salvata dalla alluvione, ora è praticamente impossibile che riesca a scamparla una seconda volta.
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Mai vista una cosa del genere
Questa cosa dà vita ad una ulteriore situazione negativa, che vede il sorgere di cattivi odori nei campi colpiti. Per quanto riguarda le colture, grano, bietola e granoturco sono andati tutti quanti distrutti.
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E le cattive notizie non finiscono qui: molti campi sono invasi da sabbia, fango, argilla ed altri tipi di detriti. Liberarli sarà estremamente faticoso e richiederà del tempo, specialmente tutti questi sedimenti si stanno indurendo.