L’esperta degustatrice e studiosa di tè Nicoletta Tul ha deciso di raccontare la sua passione per questa bevanda nel libro La finestra sul tè la quale rappresenta una vera e propria guida introduttiva alla scoperta di sapori, profumi e anche tradizioni che lo riguardano da vicino.
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L’avventura di esperta degustatrice e studiosa di tè per l’autrice comincia ben 12 anni fa dopo laurea in Biotecnologie Agrarie presso l’Università degli Studi di Padova, momento molto importante per lei, al seguito del quale ha deciso di concentrare tutte le sue energie appunto sulla passione per il tè. Una volta concluso il percorso universitario, Nicoletta Tul prosegue gli studi circa l’arte della degustazione, concentrandosi sui rituali del tè in Giappone, Korea, Cina e sudest Asiatico conoscendo anche alcuni tra i più grandi maestri che praticano questa arte.
Nel libro fai riferimento alle diverse foglie da tè, differenziandole per gusto, provenienza ecc.: quanto differisce l’aroma di un tè che definiamo genuino da quello preconfezionato nei filtri commerciali?
Il tè nelle sue diverse classi possiede aromi intrinsechi unici e specifici, che si differenziano in base allo stile di lavorazione o al tipo di pianta utilizzata, quindi quando parlo di “aromi fruttati”, ad esempio, intendo le note naturalmente fruttate di un tè. Le miscele commerciali spesso sono addizionate di aromi artificiali che imitano alcune note aromatiche e facciamo attenzione, perché se l’odore risulta troppo forte e intenso, è assai probabile che copra delle foglie molto scadenti.
Quale, tra i diversi retrogusti ti piace di meno?
Posso dire che amo tutti i tipi di tè e quindi di aromi in momenti diversi dell’anno, della giornata o del mio umore, ma fra tutti, i retrogusti troppo affumicati, torbati o di compost sono quelli che al momento amo meno.
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Secondo quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Doxa/UnionFood il tè è solo al quarto posto (12%) tra le bevande più consumate dagli italiani a colazione dopo cappuccino, caffè e latte. Abbiamo una cultura del tè?
In Italia la cultura del tè era praticamente inesistente fino a un paio di decenni fa, questo però vuol dire che gli italiani non hanno pregiudizi sul tema e quindi è più semplice per noi avvicinarci a tè di qualità elevata rispetto ad altri paesi dove il tè è una commodity da secoli e quindi considerato una abitudine ma non una cultura. Il mondo del tè nel nostro paese è in piena espansione e sempre più persone lo scelgono come alternativa al caffè o come bevanda di piacere.
In quale evento d’incontro sociale il tè potrebbe scavalcare altri tipi di bevande che si è soliti consumare in date circostanze?
Mi piace pensare che appena sarà possibile, molti italiani sceglieranno il tè per festeggiare eventi come incontri fra amici, pic-nic all’aperto, festeggiamenti come battesimi, compleanni e rinfreschi alternativi dove il tè diventa anche ingrediente di cocktails sofisticati, come già avviene nel mondo britannico da molti anni. In fondo famosi barman e chef stellati usano il tè come ingrediente e come abbinamento per creazioni uniche.
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