Fame notturna che stress… il sol pensiero di doversi svegliare per raggiungere la cucina e provvedere al cibo lascia un po’ sgomenti. Eppure, si tratta di un vero e proprio disturbo con il quale moltissime persone hanno dovuto imparare a fare i conti: ma come possiamo evitarla?
L’idea di svegliarsi la notte solo per poter mangiare è un qualcosa che spesso lascia un po’ perplessi, soprattutto nel momento in cui si riesce ad avere un sonno così costante da svegliarsi direttamente al mattino grazie alla sveglia.
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Eppure sono davvero numerose le persone che devono contrastare la fame notturna, che li spinge davvero ad alzarsi dal letto, andare alla ricerca di provviste e tornare a letto solo nel momento in cui hanno provveduto a saziare quell’imminente bisogno di cibo.
Ma cosa si nasconde dietro la fame notturna e come possiamo guarire da questo disturbo garantendo al nostro corpo un maggiore equilibrio?
Cosa si intende per fame notturna e come arriva?
La fame notturna rientra in un quadro ben specifico e si fa riferimento ad una sindrome davvero molto diffusa dato che comunque ne soffre circa il 2% della popolazione mondiale. Facciamo riferimento a un disturbo che prevalentemente e diffuso nelle persone in sovrappeso o che sono già inoltrati nella fase dell’obesità, un primo campanello di allarme è rappresentato in questi casi dall’abitudine dello spuntino di mezzanotte che si presenta nel quotidiano come un appuntamento con stante al quale non si può più fare a meno.
Inoltre, recentemente il dottor Stunkard dell’Università di Philadelphia ha avuto modo di collaborare con l’università di Tromso per un articolo pubblicato sul Journal of American Medical Association parlando, appunto, della fame notturna. Un articolo che ha fatto da sfondo ad un lavoro di stretta osservazione che ha permesso di realizzare l’identikit del paziente tipo che soffre della sindrome di fame notturna.
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Come guarire dalla fame notturna?
Il ricercatori in questione ha messo sotto osservazione un gruppo di persone per circa 24 ore prestando molta attenzione alle loro abitudini alimentari, soprattutto durante le ore serali.
È stato evidenziato come il disturbo della fame notturna venisse determinato da un ritmo ormonale che, tra la melatonina e la laptina, influisce sul sonno e che stimola così l’appetito. Quanto detto a poi concentrato l’attenzione su pazienti principalmente donne, coloro che usano il cibo come valvola di sfogo reputando un mezzo gratificante per poi rilassarsi. In questo quadro rientro anche coloro che prediligono concedersi gli accessi nelle ore notturne, perché si sentono più liberi da occhi indiscreti come nel caso dei pazienti bulimici.
Tra i sintomi dell’arme da tenere sotto controllo troviamo lo scarso appetito durante le ore del mattino, la tendenza ad assumere maggiormente cibo durante la sera è la difficoltà a prendere sonno con costanti risvegli notturni. Inoltre, anche coloro che hanno riscontrato spesso cattivo umore e depressione da scarsa autostima rientrano nei pazienti tipo che possono rientrare nella sindrome della fame notturna.
La prima cosa da fare nel momento in cui ci si rende conto di avere questo genere di problema, senza ombra di dubbio, è quella di contattare un professionista e seguire insieme a lui un percorso medico che ci permetta ma mano di uscire dalla sindrome della carne notturna. Nel frattempo possiamo provare a cambiare alcune abitudini del nostro quotidiano:
- evitare bevande energizzante che sia te, caffè o ginseng;
- Provare ristabilire un equilibrio anche nelle fasi del sonno magari andando a dormire presto e garantire il nostro corpo anche più di otto ore di sonno;
- Provate anche ad evitare attività molto eccitanti durante la sera e che quindi risvegliano il vostro corpo in modo eccessivo oltreché provvedere ad un allenamento che aiuti a rilassarvi e arrivare così la sera a letto propensi a dormire, piuttosto che innescare l’adrenalina in corpo che vi porterà a mangiare.
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