Attenzione massima per quanto riguarda la situazione focolai Italia. Nella zona di Mantova in diversi macelli emergono ora 68 lavoratori positivi al virus.
Diversi focolai in Italia stanno deflagrando nelle ultime settimane. E balza agli occhi soprattutto la situazione all’interno dei macelli. Esattamente come accaduto in Germania, dove un impianto industriale del settore ha visto ben 1500 persone risultare positive al Covid, tra lavoratori (in larga parte) e parenti ed amici che erano entrati in contatto con quest’ultimi.
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Per quanto riguarda il nostro paese, tale problematica sta interessando la bassa Lombardia, con la zona di Mantova nello specifico. E nonostante la situazione risulti essere sotto controllo, con ogni singolo caso di cluster circoscritto dalle autorità sanitarie – a Fiumicino, Palmi (RC), Mondragone (CE), nelle sedi bolognesi di BRT e TNT, tra i tanti esempi di focolai Italia – l’attenzione resta comunque massima. Nel Mantovano si registra un elevato numero di impianti industriali nel settore della lavorazione delle carni. La Prefettura locale riferisce di 68 casi di soggetti positivi venuti fuori da cinque stabilimenti, specialmente tra Dosolo e Viadana. Attenzione anche a Brescia e dintorni, dove sorge un elevato numero di allevamenti suini, oltre che a Cremona.
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Focolai Italia, gli aspetti che preoccupano di più nei macelli
Invece nella vicina Emilia-Romagna è Reggio Emilia a destare la dovuta preoccupazione. PEr quanto riguarda i 68 contagi del Mantovano, si tratta di lavoratori di impianti di macellazione quasi tutti asintomatici. Per due di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale. In questi ambienti il virus sembra essere favorito dall’elevato rumore generato dagli animali e dai macchinari, cosa che costringe gli individui a parlare ad alta voce. Qualora non ci fosse l’utilizzo delle mascherine e del distanziamento sociale, basterebbe pochissimo per infettarsi. I sindacati di categoria e le associazioni assistenziali riferiscono anche di come molti degli operai in questione siano di nazionalità straniera. E questa cosa sembra precludere loro qualsiasi possibilità di ricevere una assistenza in ambito sanitario degna di questo nome.
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