Attenzione ai formaggi contraffatti, che sono più diffusi di quanto si possa pensare e che risultano essere anche nocivi per la salute.
Formaggi contraffatti, come possiamo fare per riconoscerli? Di solito per noi che siamo italiani e che conosciamo bene le etichette dei prodotti di casa nostra la cosa non risulta particolarmente complicata.
Ma ci sono situazioni nelle quali pure noi possiamo essere ingannati dalla presenza di formaggi contraffatti sul mercato. In particolar modo il Parmigiano Reggiano ed il Grana Padano risultano i più imitati in assoluto.
È necessario sapere distingue i formaggi buoni ed originali dai formaggi contraffatti. Le operazioni portate a termine dalle forze dell’ordine preposte hanno portato all’emergere di alimenti contenenti sostanze potenzialmente cancerogene e tra l’altro nemmeno indicate nelle etichette di riferimento.
Si parla nello specifico di idrossido di sodio, di aflatossine ed anche di medicinali veterinari presenti in tracce pure consistenti. Anche i fermenti lattici usati sono presenti in maniera più elevata rispetto agli originali, e questo allo scopo di fornire un sapore il più vicino possibile ai veri Grana e Parmigiano.
Tali falsi arrivano sempre dall’estero, in particolare dai Paesi extraeuropei. Anche quando recano marchi che sembrano in tutto e per tutto identici a quelli degli originali. Possiamo accorgerci del fatto se quello che abbiamo acquistato sia un formaggio vero oppure una mera imitazione da alcuni dettagli.
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Ad esempio il marchio impresso sulla crosta, che deve essere netto e deve presentare numero di matricola del produttore e sigla della provincia dove è stato realizzato il formaggio. Solitamente si tratta delle province di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia e Mantova.
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Nel caso di formaggio grattugiato da parmigiano o grana, deve essere presente il contrassegno DOP del Consorzio di Tutela. La stagionatura consigliata è infine di 30 mesi, ma può essere anche solo di un anno.
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