Un bel formaggino per i nostri bimbi? Si, ma con la dovuta moderazione, in quanto alimenti come questo nascondono delle grosse insidie.
Formaggino e simili, siamo abituati a vederli nell’ottica di un alimento buono e particolarmente adatto per i più piccoli. Merito – o colpa – delle dinamiche pubblicitarie che sono riuscite a radicalizzare questa convinzione.
Ma non dovremmo mai dimenticare che si tratta sempre di prodotti industriali a volte contenenti quantitativi anche considerevoli di additivi.
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Come ricorda il sito greenme, Kraft nella seconda metà degli anni ’80 venne accusata di pubblicità ingannevole negli Stati Uniti, in relazione al presunto contenuto di ‘vero’ latte e di calcio presenti nelle sue famose Sottilette. Se ne parla nel documento dal titolo ‘FTC charges Kraft inc. misrepresented calcium content of its individual cheese slices’.
Ad ogni modo, se il consumo di questi prodotti si limita ad un numero di volte ritenuto ragionevole, non si corrono rischi. Al contrario, l’assunzione prolungata e continua nel corso del tempo può dare adito al sorgere di problematiche. Ed è così con qualsiasi alimento del resto.
Se un formaggino confezionato può contenere conservanti, additivi e quant’altro, frutto di un processo di raffinazione industriale, per i formaggi fusi a fette vige la riscontrata problematica che riguarda la presenza di sostanze che ostacolano il procedimento di fissazione del calcio nelle ossa.
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Formaggino, le insidie che nasconde assieme ai formaggi fusi
Inoltre l’eccessivo quantitativo di sale può risultare alla lunga potenzialmente cancerogeno oltre che nocivo per il corretto funzionamento dell’apparato cardiovascolare. Prima dell’acquisto è bene consultare sempre l’etichetta e tutte le informazioni in essa riportate.
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Se il formaggino o i formaggi fusi presentano al loro interno additivi quali gli E250, E361 e E450 sarebbe meglio evitarli. A meno che il consumo degli stessi si limiti soltanto a quella volta.
Spesse volte i formaggi fusi vengono realizzati con materiali di scarto di altri formaggi, e per questo motivo risultano pesantemente trattati. Essi infatti necessitano di una lavorazione massiccia allo scopo di ottenere sapore ed aspetto il più gradevoli possibili.
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Una cosa possibile soltanto con additivi e conservanti. Ciò avviene anche con alimenti diversi, come i wurstel confezionati. Una spia importante è rappresentata dalla quantità di sale contenuta. Non se ne dovrebbero conservare più di 5 grammi al giorno, e questi prodotti possono arrivare a valori molto simili.
