Attenzione alla frutta che compriamo negli esercizi di vendita, recentemente è stata pubblicata la lista di quella più contaminata.
Non è un mistero che il trattamento di frutta e verdura potrebbe superare i limiti di tolleranza per l’uso dei pesticidi, sulla base di tale motivazione vengono sempre effettuati dei controlli per far sì che una volta arrivati alla vendita l’acquirente possa portare a casa un alimento sano.
Recentemente, però, è stata resa nota una nuova indagine di mercato che ha lanciato un allarme per quanto riguarda la frutta in particolar modo.
A tenere il banco nel campo delle notizie troviamo il dossier “Stop pesticidi nel piatto“, realizzato da Legambiente in collaborazione con Alce Nero, quale esplicito scopo di approfondire la presenza di fitofarmaci che vengono utilizzati in campo agricolo e in questo caso per il mantenimento della frutta.
Secondo quanto reso noto la frutta è particolarmente colpita da i residui di pesticidi dato che il 67,96% dei campioni ne contiene uno o di più. In particolar modo circa il superamento del Limite Massimo di Residuo, è emerso che il 32% dei campioni analizzati contiene tracce di fitofarmaci in una percentuale di monoresiduo pari al 15,67%.
Dal dossier in questione è emerso che sono tre le tipologie di frutta che presentano una maggior presenza di pesticidi. In cima alla lista troviamo le pere seguite dalle pesche e dalle mele, tutte e tre con una percentuale che va dagli 84 ai 80%.
Sulla base di tale motivazione, nel momento in cui portiamo la frutta in tavola non dobbiamo mai e poi mai dimenticare che questa va lavata e disinfettata nel migliore dei modi, così da portare un alimento più sano e che possiamo degustare più serenamente.
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Altro dettaglio da non sottovalutare riguarda la presenza della buccia, anche dopo aver lavato per bene la nostra frutta è sempre il caso di eliminarla così da mangiare soltanto la parte interna ovvero quella che non è stata oggetto di pesticidi. Attuando questi escamotage potremmo degustare degli alimenti più sani e che sicuramente verranno accettati meglio dal nostro corpo, evitando così conseguenze spiacevoli per il futuro.
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