Scoppia una nuova polemica sui social network a seguito di un pagamento diverso per un gelato acquistato nello stesso posto, a far la differenza è il metodo utilizzato dal cliente… così come raccontato da Selvaggia Lucarelli.
Tutto è successo nel cuore di Treviso, qui dove ah catturare l’attenzione di Selvaggia Lucarelli è stato il pagamento di alcuni gelati degustati il presto una famosa gelateria ma per i quali è stato servito un conto diverso.
Il saldo dell’ordinazione e quindi l’effettivo pagamento è stato determinato per i clienti in questione dalle modalità contanti o pos, un piccolo dettaglio che però comporta un aumento del 3%.
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Gelato più caro se paghi con il pos… davvero!
A raccontare tutto sui social network è stata proprio Selvaggia Lucarelli, condividendo anche con i propri follower e lettori l’audio della conversazione intrattenuta con il proprietario della gelateria in questione.
Il post condiviso sulle pagine social di Selvaggia Lucarelli e accompagnato del seguente messaggio e dalla foto dei due scontrini a confronto: “Gelateria Di Vittorio Veneto, Treviso. due conti identici, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Quello pagato con carta di credito con maggioranza del 3%. Chiamo la gelateria e la scusa è: io posso decidere di fare lo sconto anche ai biondi. Sentire per credere”. Infatti, il post in questione pubblicato da Selvaggia Lucarelli è accompagnato da un video che mostra non solo i due scontrini a confronto, così come spiegato poc’anzi, ma anche la telefonata intercorsa tra la giornalista e il proprietario della gelateria in questione: eccolo di seguito:
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La risposta di gelateria di Vittorio Veneto
Recentemente è stata diffusa anche la replica alle parole disse il peggio a Lucarelli e in relazione agli scontrini oggetto del dibattito. A riportare il tutto è stato ilgazzettino.it dove è possibile leggere le seguenti parole che avrebbe detto così il proprietario della gelateria di Trieste:
“Io faccio girare l’economia, dell’influencer, che al telefono non si è nemmeno presentata come tale, né come giornalista, mi fa girare altro. Il cartello parla chiaro: ‘Dal 1 luglio verrà applicato un aumento del 3% su tutti i prodotti di listino’. C’è forse è scritto per i pagamenti con il post? No! io vivo di lavoro materiale, mantengo una famiglia. e devo fare i conti con un ingente aumento dei prezzi delle materie prime. Un esempio? Una busta li cucchiaini di plastica prima costava 5,60, ora perché sono compostabili 37 euro. Il latte è passato da 87 centesimi a 1,90, lo zucchero da 0,66 a 1,30 è un rom, l’inulina da 3,8 a 12,50 euro. Di una pallina (che qui costa 1,50 euro) tolte le spese di produzione, e le spese per la corrente mi rimangono 20 centesimi”.
Nel momento in cui viene chiesto il perché della differenza tra le due scontrini la risposta del gelataio è la seguente: “Io posso fare uno sconto a chi voglio?”.
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