Tutti ormai conoscono Giorgio Locatelli. Pochi sanno però che lo chef, giudice per la seconda volta a Masterchef Italia, ha vissuto un dramma per la salute di sua figlia Margherita.
Sorridente ed ironico, sempre elegante e protagonista dei più raffinati rimproveri delle due ultime stagioni del famoso cooking show, nasconde una esperienza davvero angosciante che, per fortuna, fa parte ormai del passato, ma che ha messo a dura prova la sua famiglia. Sposato con Plaxy, residente ormai da anni a Londra dove ha aperto la sua ‘Locanda Locatelli’ nel lussuoso quartiere di Marylebone, Giorgio è oggi uno dei maggiori esportatori delle eccellenze della cucina italiana nel mondo. Eppure proprio quel settore in cui ha sfondato e che è tutta la sua vita, è stato l’origine del suo più grande dolore. “Dopo la diagnosi ho sentito che il cibo, il mezzo più potente che avevo per comunicare con gli altri, non funzionava e non potevo farci niente” anticipa chef Locatelli, prima di entrare nei dettagli della vicenda.
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Giorgio Locatelli | Il dramma di sua figlia | “Non potevo farci niente..”
Margherita che oggi ha ventidue anni infatti, soffre di oltre seicento allergie ed intolleranze alimentari. Patologie vere e proprie che da piccola la stavano portando alla morte, se non fosse stato per il tempestivo intervento delle forze dell’ordine. E’ quanto ha raccontato lo chef stellato a margine del convegno convegno su allergie pediatriche e asma dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology svoltosi recentemente a Firenze. “A due anni Margherita aveva un eczema che non passava mai e qualsiasi cosa solida mangiasse le dava fastidi. Era colpa della salsa di pomodori Pachino che preparavo apposta per lei, ma non lo sapevo: amavo cucinare solo per lei, in realtà la stavo intossicando” racconta Locatelli.
“Capimmo che poteva essere un’allergia alimentare dopo un po’, quando si gonfiò tutta dopo aver mangiato un po’ di salmone affumicato. Ebbe una reazione anafilattica, la salvarono i pompieri che avevano con sé l’adrenalina” spiega, ricordando l’episodio ancora con grande terrore.
Uno scherzo del destino: “Lei non poteva entrare nel ristorante”
Sono stati momenti davvero difficili per la famiglia Locatelli, in cui tutto ciò che era cibo e che costitutiva la quotidianità del suo lavoro, poteva invece mettere a rischio la vita di Margherita. Per questo motivo lo chef insieme alla moglie, ha iniziato a tenere un diario in cui annotavano pasti ed eventuali reazioni per collaborare con il personale medico che seguiva il caso della piccola.
“A casa non portavamo nessun allergene, nessuna noce, cioccolata, pesce. Per quattro anni non abbiamo tenuto noci nel ristorante, altrimenti lei non poteva entrare. Abbiamo preso aerei che assicuravano mancanza di noccioline sul volo” racconta, elencando alcuni dei comportamenti preventivi adottati da tutta la famiglia. “Poi una volta che sei cosciente del problema elabori la dieta giusta e tutto diventa più gestibile. Ma devi assicurarti che il cibo non diventi una fobia o qualcosa di cui preoccuparsi costantemente: i bambini hanno bisogno di mantenere il piacere di mangiare” spiega chef Giorgio.
Dalla diagnosi in poi, uno stimolo per creare soluzioni gourmet
Questa situazione così difficile è stato l’input creativo migliore di sempre per Locatelli, il quale ha iniziato a rielaborare i piatti in modo da sopperire alle esigenze specifiche di sua figlia. “Siamo diventati creativi: ho fatto i bastoncini di pesce senza pesce e ho copiato tutti i menu della sua mensa scolastica. Ogni giorno le chiedevamo “Cosa preparano domani a scuola?” e io cucinavo lo stesso cibo ma senza allergeni. Anni dopo ci hanno detto che i bambini a scuola volevano mangiare le nostre riproduzioni perché erano più buone” racconta con grande soddisfazione. Non solo in casa, ma anche fuori: “Le sue allergie sono diventate uno stimolo per tutti. Ho creato allora alcuni dei miei migliori piatti sapendo esattamente cosa potesse succedere se qualcuno aveva un’allergia alimentare. È stato un training fantastico”.
Con il tempo Margherita ha superato l’allergia ai pomodori ed è riuscita a mangiare finalmente una pizza con la salsa di pomodori Pachino del papà.
La sicurezza alimentare oggi, un dovere per tutti gli chef
Ciò nonostante lo chef ha continuato a studiare ed elaborare piatti gourmet alla portata di tutti. “Come chef e proprietari di ristorante dobbiamo scegliere attentamente il cibo in modo che le persone allergiche sappiano cosa mangiare e cosa no. Ed è importante anche mantenere l’ambiente perfettamente sicuro. Non posso essere certo che non ci siano noci in cucina. Così, se un cliente ha un’allergia alimentare severa, cuciniamo il cibo in una cucina a parte dove disinfettiamo l’ambiente e teniamo il cibo completamente separato. Dobbiamo stare davvero molto attenti perché elementi volatili possono essere letali ed è molto difficile essere sicuri di aver fatto tutto alla perfezione” racconta Locatelli.
Oggi è possibile fare un buon piatto utilizzando elementi sicuri, tanto è vasta la scelta degli ingredienti da poter impiegare. Un percorso che lo chef ha intrapreso, per la gioia di Margherita e non solo: “Una volta una ragazza con un’allergia alimentare grave ha festeggiato il suo compleanno da noi. Realizzare l’evento è stato fantastico, perché se hai un’allergia da cibo e non puoi condividere questi momenti con gli altri diventa tutto molto triste”.
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