Giorgio Locatelli si è lasciato andare al racconto di alcuni segreti di famiglia, uno in particolar modo fa da sfondo a un racconto inaspettato. Ecco di cosa si tratta nello specifico.
Nel corso degli anni lo chef stellato ha cercato di essere un cuore aperto nei vari racconti fatti della sua vita passata e dei progetti futuri che l’hanno sempre accompagnato, come il ruolo che un tempo ha avuto la nonna, proprio lei che l’ha incoraggiato a tentare il tutto e per tutto, diventando uno chef stellato degno di nota e stelle Michelin.
Il tutto, però, non finisce di certo qui, dato che un altro membro della famiglia ha influito in modo positivo circa la realizzazione del suo business, una persona a lui molto cara che, però, per anni ha mantenuto un segreto inconfessabile venuto poi allo scoperto… ovvero una seconda famiglia.
Giorgio Locatello, il segreto di famiglia viene solo oggi allo scoperto
Torna a essere protagonista della scena Giorgio Locatelli, il quale ha deciso di lasciarsi andare al racconto di qualcosa di molto particolare che riguarda la sua famiglia, il quale riguarda lo zio Alfio che in passato è stato un punto di riferimento circa la gestione del patrimonio di famiglia, definendolo appunto “incredibile”.
In particolar modo, lo zio dello chef era stato così tanto agile a gestire due famiglie, senza che nessuno scoprisse nulla, con tanto due conti correnti deposito che si trovavano in Svizzera, per un totale di 100 milioni di lire. Il tutto non finisce di certo qui, dato che lo chef ha riferito che lo zio aveva anche rapporti con ben 17 banche, scoperti sempre in un secondo momento.
“Aveva un’altra famiglia, casa e figlio”
Due vite parallele di cui nessuno sapeva nulla, nemmeno lo chef Giorgio Locatelli, fin quando la verità non venne allo scoperto, ma quanto avvenuto ha fatto sì che lo chef cercasse di seguire l’esempio dello zio, in relazione alla gestione delle sue finanze effettuata in modo impeccabile.
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Non a caso, lo stesso Locatelli parlando dello zio ha fatto la seguente dichiarazione circa il segreto di famiglia: “Nel 1962 costruì un albero. Si alzava la mattina, lavorava al ristorante e alle 15 quasi ogni giorno andava in banca. All’epoca la gente pagava in contanti”.
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