Giorgio Locatelli è stato in grado di dominare la scena del mondo del food and beverage, ma per lui è giunto il momento di uscire allo scoperto e rivelare cosa farebbe da qui all’eternità.
In questi ultimi anni abbiamo avuto modo di vedere come lo chef Giorgio Locatelli è stato in grado di presentarsi al pubblico e conquistare il loro cuore ma che non si dica, raccontandosi a cuore aperto sui social network e avviando numerosi progetti che gli hanno permesso di diventare uno degli chef più influenti del mondo del food and beverage italiano.
La carriera nel campo della cucina per Locatelli però nasce in Inghilterra, qui dove ha aperto la Locanda che gestisce insieme alla moglie Plaxy, anche se il ritorno in Italia sulle scene della televisione ha fatto sì che lo chef si raccontasse recentemente allora relazione della famosa rivista Rolling Stones, così come recentemente ha fatto anche Bruno Barbieri.
Nel mirino dell’attenzione dei media in queste ore ancora una volta troviamo Giorgio Locatelli, il quale dopo il successo riscosso a MasterChef si sta raccontando davanti le telecamere di Home Restaurant, programma che sta conducendo con il suo fianco Enzo Miccio.
Eppure, negli anni passati lo chef prima ancora di mettersi in gioco nella carriera e nel campo della professione dedicata alla ristorazione durante l’intervista a Rolling Stones ha rivelato di aver vissuto la cucina in modo diverso da quanto in realtà i fan potessero immaginare, dato che in quegli anni Giorgio Locatelli ha avuto modo di tracciare una linea netta di differenze nel campo della tradizione italiana.
A tenere banco nel mondo del web troviamo, dunque, dalle dichiarazioni rilasciate al magazine Rolling Stones, le quali stanno dominando la scena dei media e che fa riferimento al modo in cui ha vissuto i vari cambiamenti nel campo del food and beverage, attenzionando come anche la tradizione culinaria italiana fosse vissuta in modo diverso dal Nord al Sud.
Infatti, durante l’intervista in questione ecco che Giorgio Locatelli racconta qualcosa di personale e anche di delicato alla sua infanzia: “Io ancora oggi potrei campare mangiando sempre riso, da qui all’eternità, cucinato in tutti i modi, anche solo col parmigiano. Negli anni ’60 e ’70 la pasta al nord non si mangiava, anzi, io ero fortunato perché ogni martedì mia nonna faceva gli spaghetti. Era proprio un evento. Io invitavo gli amichetti a casa. Per molti di loro era la prima volta. Adesso il riso lo puoi mangiare in mille modi, si adatta a tutto, è un piatto del nord ma che a sud sanno fare da dio. Patate e cozze, per restare in Puglia. Anni fa un risotto di mare, col mestolo, strabuono. Non era la mia cup of tea, ma comunque delizioso”.
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