Si celebra oggi la giornata del pollo fritto, tutte le ricette dedicate ed il trucco della panatura perfetta americana suggerito dagli esperti.
A chi non piace il pollo fritto? Certamente si tratta di uno dei piatti preferiti da grandi e piccini e soprattutto trova la sua rispondenza in qualsiasi tradizione gastronomica a livello mondiale. Pur traendo la sua origine negli Stati Uniti, non c’è paese in cui non venga replicato apportando ovviamente le dovute modifiche a seconda degli ingredienti tipici caratteristici. Si tratta forse della pietanza più cucinata ovunque, tanto da dare vita ad una catena di fast food ben nota e diffusa.
Tutte le parti del pollo possono essere fritte, ma le cosce sono in genere ritenute più appetibili ed anche più semplici da gustare come cibo d’asporto. E’ un piatto economico, godurioso ed anche se non è propriamente indicato nella stagione estiva, lascia cadere in tentazione anche con temperature altissime. Insomma non c’è deterrente che tenga per chi vuole gustare una simile bontà. Di cui esistono innumerevoli versioni, come accennato e che nascono dalla diversità degli ingredienti della panatura. Indice della bontà del pollo fritto ed anche della sua straordinaria croccantezza insieme ad un altro passaggio fondamentale ovvero la marinatura. I segreti della ricetta perfetta sono custoditi nella tradizione gastronomica statunitense che oggi celebra a tutto spiano con innumerevoli iniziative il Fried Chicken Day.
Anche se tutti attribuiscono la maternità della ricetta alla nazione americana, ci sono forti dubbi circa l’appartenenza della prima versione. Ci sono infatti gli inglesi che costantemente rivendicano di essere loro a custodire il segreto di tanta prelibatezza. Partendo dal ricettario britannico “The Art of Cookery Made Plain and Easy” pubblicato nel 1747 da Hannah Glasse, la quale forniva indicazioni accurate sulla marinatura. Sempre in terra britannica parte la disputa contro i cugini scozzesi, a loro volta presunti ideatori della gustosa creazione culinaria. Nello specifico mutuata dagli schiavi afroamericani che nel settecento servivano presso le case dei nobili ed ai quali erano destinati gli scarti della cucina. Per insaporire quelle parti del pollo che venivano considerate poco pregiate li condivano con paprika e spezie e li tuffavano nell’olio di palma bollente.
In America la prima notizia riguardante il pollo fritto risale invece all’ottocento in un libro di cucina americana scritto da Mary Randolph, una lontana parente di Thomas Jefferson. Secondo gli studiosi della materia la verità starebbe nel mezzo. Gli schiavi afroamericani al servizio degli scozzesi si sarebbero ispirati alle loro tradizioni culinarie per cucinare gli scarti del pollo. Tramandando la preparazione ai cuochi afroamericani che avrebbero poi affinato le loro abilità. Facendo definitivamente propria la versione unica e conosciuta in tutto il mondo e rendendola così un patrimonio esclusivamente americano. Le varianti sono tantissime ed ispirate alla peculiarità degli ingredienti propri di ogni paese che hanno fatto nascere centinaia di ricette dedicate a questa immensa ghiottoneria.
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E’ l’imprenditore della ristorazione americano Lee Brian Schrager, autore di “Fried & True” il libro che ha riunito oltre 50 ricette di pollo fritto, a spiegare la tecnica perfetta. Fondamentale è la giusta temperatura dell’olio: se troppo caldo, il pollo sarà bruciato all’esterno e crudo all’interno. Se troppo freddo invece, il pollo sarà troppo unto. Per renderlo molto croccante all’esterno e succoso all’interno bisogna portare l’olio a 370 gradi Fahrenheit ovvero circa 187 gradi Celsius.
Un altro aspetto importante è la marinatura, che andrebbe fatta per un minimo di sei ad un massimo di dodici ore. La marinatura migliore secondo gli esperti è in yogurt e latticello, in modo da rendere la carne morbidissima. Le spezie invece vanno abbinate alla farina a seconda dei gusti: dal curry al misto di salvia, alloro, origano e menta. Oppure polvere di paprika o peperoncino.
Fondamentali sono anche le salse in abbinamento: si va dalle più classiche come la maionese, una barbecue o una salsa alla senape con pepe nero. Fino a quelle più fresche come una tzatziki a base di yogurt, cetrioli e aglio oppure una salsa all’aceto con prezzemolo. Per un risultato aromatico e particolare, perfetto è il mix tra panna acida e peperoncino. Insomma è importante anche assecondare i propri gusti tenendo presente che ciò che renderà speciale il vostro pollo fritto è la perfetta esecuzione delle due tappe fondamentali della marinatura e della temperatura della frittura. Per il resto date spazio alla vostra creatività in cucina!
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