Spinaci e ricotta, ma non sono ravioli: gli gnudi toscani preparati secondo la tradizione diventano morbidissimi gnocchi leggeri e saporiti
La tradizione popolare per un primo piatto buonissimo. Gli gnudi toscani morbidissimi non sono altro che il ripieno dei classici ravioli verdi.
Solo che in questo caso diventano l’ingrediente principali, trasformati in specie di gnocchi e fatti bollire primi di condirli con burro e salvia. Semplicemente strepitosi.
Non è stagione di spinaci freschi? Nessun problema, possiamo usare quelli surgelati e il risultati sarà lo stesso. Ecco la ricetta.
Ingredienti:
Per l’impasto
400 g di spinaci freschi
300 g di ricotta di pecora
1 uovo medio + 1 tuorlo
70 g di parmigiano grattugiato
70 g di farina 0
1 noce moscata
sale fino q.b.
Per il condimento
50 g di burro
salvia fresca q.b.
40 g parmigiano grattugiato
pepe nero
Puliamo bene gli spinaci, li laviamo e li mettiamo a lessare in due bicchieri d’acqua. Basta che diventino belli morbidi e possiamo spegnerli. Poi li tiriamo su e li facciamo sgocciolare bene strizzandoli non con le mano ma con un canovaccio in cotone.
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Ci servono assolutamente asciutti, perché altrimenti assorbiranno troppa farina. Piuttosto facciamo questo passaggio diverse volte, un po’ di tempo in più sarà utilissimo alla fine. Tritiamo gli spinaci con un coltello dalla lama lunga e li mettiamo in una ciotola.
Strizziamo sempre in un canovaccio di cotone anche la ricotta dopo averla fatta sgocciolare. Il principio è lo stesso, ci serve asciutta per degli gnudi perfetti. Quando è pronta la versiamo nella ciotola con gli spinaci.
Poi aggiungiamo l’uovo e il tuorlo, il parmigiano grattugiato, una presa di sale fino e qualche grattugiata di noce moscata, secondo i gusti. Mescoliamo bene con un cucchiaio di legno fino a quando è tutto amalgamato. Qui entra in scena la farina, perché se ci sembrano ancora troppo morbidi, ne aggiungiamo un paio di cucchiai.
L’impasto degli gnudi è pronto, ora comincia la parte più lunga ma divertente. Prendiamo due cucchiai della stessa misura: con il primo prendiamo un po’ di composto e poi modelliamo lo gnudo passandolo da un cucchiaio all’altro formando una quenelle.
Appoggiamoli tutti su un vassoio coperto da un velo di farina, per non farli attaccare, e quando sono tutti pronti li possiamo cuocere in una pentola grande, con acqua già salata. Il principio è lo stesso degli gnocchi: quando salgono a galla, in un paio di minuti, sono pronti.
Li scoliamo direttamente in una padella grande dove abbiamo fatto sciogliere il burro aromatizzato con alcune foglie di salvia. Un altro paio di minuti per insaporirli, poi una cascata di parmigiano e una macinata di pepe.
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