Una operazione molto importante messa a punto da parte della Guardia di Finanza ha sventato quella che sarebbe potuta essere una pericolosa minaccia per la salute dei consumatori.
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Le Fiamme Gialle hanno individuato più di 500 tonnellate di sesamo non conforme agli standard di sicurezza richiesti. Infatti all’interno dello stesso erano presenti tracce ingenti in eccesso di ossido di etilene.
Il prodotto era pronto per essere messo in commercio nonostante la pericolosità che avrebbe potuto comportare per la salute dei consumatori. E responsabili di tutto ciò sono ritenuti responsabili 30 imprenditori, tutti quanti denunciati dalla Guardia di Finanza.
L’inchiesta si è svolta in diverse regioni d’Italia, da nord a sud. E la contaminazione da ossido di etilene in alcune situazioni ha raggiunto addirittura la misura di oltre 500 volte quello che è il limite massimo stabilito dalle norme vigenti nell’Unione Europea.
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L’inchiesta è sorta a seguito di alcune segnalazioni pervenute alle forze dell’ordine da alcuni consumatori, che avevano ricevuto aiuto da delle associazioni apposite per la tutela dei loro diritti.
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I semi di sesamo provenivano da diverse parti del mondo, in particolare dall’India, Cina, Argentina e Paraguay. In molti casi l’ingrediente incriminato andava a comporre già prodotti fatti e finiti, posti in vendita.
L’ossido di etilene è impiegato come insetticida ed antiparassitario. Ma nelle situazioni nelle quali non viene posta la giusta attenzione può avere un effetto fortemente negativo, tale da inquinare il cibo che dovrebbe invece proteggere.
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In totale sono avvenute 50 perquisizioni in vari magazzini, impianti industriali e zone di scarico merci portuali. Si sta cercando di risalire anche ad eventuali responsabili all’estero: si tratta dei fornitori di questo ingrediente contaminato.
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