Sono giorni difficili quelli che si continuano a vivere in Ucraina a seguito della guerra iniziata con invasione della Russia, tra i luoghi bombardati troviamo anche uno stabilimento di cucina comunitaria.
Nel corso delle ultime settimane sono state numerose le notizie pubblicate sul conto della guerra in Ucraina, un conflitto che ha messo in ginocchio un’intera nazione nel tentativo di difendersi e che ha fatto in modo che tutta l’Europa e le altre nazioni nel mondo si imponessero contro la Russia tanto da lanciare delle ingenti sanzioni al fine di scoraggiare qualsiasi altra azione di natura militare.
In questo frangente, inoltre, sono stati numerosi anche i brand di qualsiasi campo che hanno deciso di lasciare la Russia nel tentativo di sostenere l’Ucraina. Le notizie che arrivano dal fronte, però, sconvolgono interamente il mondo.
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, la guerra in Ucraina ha avuto delle ingenti ripercussioni anche sulle altre nazioni che hanno visto non poche difficoltà nell’incremento di prezzi anche in campo alimentare, in merito alle forniture di grano e non solo. Dopo la fuga dei grandi colossi industriali dalla Russia non è servita in alcun modo affermare la furia dell’esercito della nazione governata da Putin che anche durante il weekend di Pasqua non ha fermato i bombardamenti.
Infatti, a far discutere oggi troviamo il racconto agghiacciante che riguarda la cucina comunitaria dello chef José Andrés, la quale è stata pesantemente bombardata dall’esercito russo.
Nel 2010 lo chef José Andrés ha dato vita all’associazione Word Central Kitchen, con l’esplicito intento di portare le sue cucine comunitarie in giro per il mondo ovunque ce ne fosse realmente bisogno, motivo per cui una squadra di volontari ha subito raggiunto in una delle più grandi città ucraine e che in queste settimane è stata vittima di pesanti attacchi.
Tutto è successo nella città di Kharkiv in queste ultime ore è stata colpita da una lunga serie di bombardamenti i quali hanno interessato anche la sede operativa della World Central Kitchen, la quale si occupava di distribuire pasti ai profughi attualmente nascosti nei bunker. Alcuni dei locali sono andati totalmente distrutti ma e volontari dell’associazione, ancora sotto shock hanno fatto riferimento circa 30 persone attualmente ferite a seguito delle varie esplosioni, ma al momento tra di loro non ci sarebbero delle vittime.
Quanto successo, comunque sia, non ha demoralizzato coloro che operano nelle cucine umanitarie, i quali hanno fatto sapere che continueranno a realizzare i vari pasti durante la giornata anche se costretti a consegnarle con delle biciclette dato che le esplosioni in questione hanno distrutto il mezzo che questi usavano per i giri quotidiani con i pasti già pronti.
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