Niente è meglio di una tazza di té caldo al limone contro la diarrea e il vomito: vero, ma ci sono regole ben precise per prepararlo, a cominciare dai tempi
Pancia smossa per effetto dell’influenza intestinale, del freddo, oppure per aver mangiato qualcosa che non abbiamo digerito? Il rimedio con una bevanda calda, al di là delle medicine, è sempre efficace. E il té in questo aiuta molto ma devi prepararlo con la giusta cura.
Perché il té, oltre ad essere una pianta rilassante ci aiuta anche a stare meglio? Merito dei suoi principi attivi contenuto nelle molecole che lo compongono. Grazie alla teofillina assicura proprietà stimolanti simili a quelle della caffeina. Ma ha anche un potere spasmolitici e quindi riesce a liberare meglio i bronchi di chi è chiuso per colpa del raffreddore
Poi però ci sono anche i tannini e i composti polifenolici. Questi invece hanno proprietà astringenti e quindi ci aiutano a tamponare la diarrea, ma bloccano anche i conati di vomito. In più sono disinfettanti e antisettici: ecco perché il consumo di té è vivamente consigliato in caso di infezioni batteriche intestinali.
Ma qual è il tè migliore da bere, soprattutto in questi casi? Non è un problema di marca, ma della sua confezione. Tra quello sfuso e quello in bustina, è sempre da preferire il primo e c’è un motivo molto specifico. Le foglie del té, rispetto al contenuto di una bustina, sono state lavorate meno dal produttore e per questo contengono una quantità maggiore di proprietà benefiche.
Per risolvere i problemi di salute, il migliore rimane il té verde, ma in tutti caso tutti i tipi hanno proprietà benefiche. L’importante però, come in tutti i casi, è non esagerare: al massimo tre razze al giorno, non di più cominciano la mattina possibilmente a digiuno.
Preparare il té nel migliore dei modi è una vera arte che però possono imparare tutti. Partiamo dalla scelta dell’acqua, che è fondamentale anche se molti non lo sanno.
Il gesto più normale è quello di riempire il pentolino o il bollitore con l’acqua del rubinetto, ma è sbagliato. Quella del rubinetto di casa infatti è ricca di calcare e ferrosa per natura, a meno di non usare i filtri, mentre per un buon té ci serve inodore e insapore. Per questo, usiamo l’acqua minerale naturale, non è uno spreco.
Attenzione anche alla temperatura. Quando l’acqua bolle per troppi minuti perde buona parte del suo ossigeno e questo compromette il sapore della bustina o delle foglie di té. Quindi non deve completamente bollire, anche se molto calda. In pratica da quando mettiamo il té, basta solo 1 minuto e spegniamo. Poi però lo lasciamo in infusione altri 5 minuti ma non di più: rischiamo di alterare il suo sapore.
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Possiamo insaporirlo come vogliamo, anche se il miele è molto meglio dello zucchero, In questo caso specifico, per combattere diarrea e vomito, c’è solo un modo per completare: un bella fettina di limone non trattato che lasciato a contatto con la bevanda aumenta le sue proprietà astringenti.
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