L’acquisto di petto di pollo con delle strisce bianche a solcarne la carne (ma può capitare anche con le cosce od altro) lascia degli interrogativi, c’è da preoccuparsi?
Il petto di pollo messo in vendita nelle classiche confezioni in vaschetta sigillate con la pellicola trasparente possono comportare la messa in evidenza di un aspetto che balza bene all’attenzione. Basta già un semplice e fugace sguardo per riuscire a notare la presenza di strisce bianche sulla carne del petto di pollo. Questi segni possono fare la loro comparsa anche su altre parti del pollo, ma è il petto ad essere maggiormente soggetto alla cosa. Quando ci sono effettivamente delle strisce bianche sul petto di pollo, si parla di white striping.
La cosa indica come il tutto sia quindi un fenomeno conosciuto, al punto da ricevere una denominazione ufficiale. Cosa deve fare un consumatore che dovesse accorgersi soltanto a casa di avere messo nel suo carrello e regolarmente pagato del petto di pollo con le strisce bianche marcate su? Ci sono utenti che hanno espresso preoccupazione per questo fattore, temendo che il tutto potesse avere delle conseguenze sulla salute.
Cos’è il white striping nella carne di pollo?
White striping, dall’inglese, va tradotto proprio con strisce bianche. Ed è in effetti un segnale da dovere tenere in considerazione. In genere, infatti, sta ad indicare che quella carne di pollo non è della migliore qualità possibile. E che quindi sarebbe meglio comprare altro invece del prodotto che abbiamo tra le mani. Pazienza se poi abbiamo già proceduto con l’acquisto, sarà un monito per la prossima volta.
Che cos’ha che non va la carne di pollo soggetta alle tracciature da white striping? Le strisce bianche sono un sintomo di come quella carne abbia una composizione di grasso diversa e più massiccia. Il che, come è facile immaginare, non fa certo bene alla salute. Magari il sapore può anche sembrare più ricco, ma in termini di salubrità ci saranno solo svantaggi.
E come sorgono le strisce bianche sul pollo? È tutta colpa della pratica degli allevamenti intensivi, che sono andati sviluppandosi via via in particolar modo negli ultimi 15-20 anni. Negli allevamenti intensivi gli animali vengono sottoposti a situazioni a volte pure estreme e che ne danneggiano il benessere. Tanto stress, poco spazio, una nutrizione forzata con alimenti concepiti per gonfiare i polli e farli crescere quindi prima e più grossi sono caratteristiche comuni in questo tipo di allevamenti, purtroppo.
Meglio non comprare il pollo con strisce bianche
Il tutto suscita le giuste proteste da parte degli animalisti. Ciò nonostante, c’è chi va comunque avanti in questo modo perché fare diversamente sarebbe un danno in termini di guadagni ottenuti. Noi consumatori, d’altro canto, dovremmo sempre scegliere della carne che sia più magra.
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Lì il contenuto di proteine è migliore, in aggiunta alla scarsità di grassi nocivi. La carne con le strisce bianche quindi sarebbe meglio evitarla, fermo restando che mangiarla non comporta un rischio.
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Almeno non nell’immediato, ma l’assunzione di alimenti con un quantitativo in eccesso di grasso può portare, con il passare del tempo, a delle conseguenze non buone per il benessere.
