Circola una sorta di leggenda metropolitana sulla pentola a pressione, quanto c’è di vero e quanto è conveniente usarla per completare le tue ricette?
La pentola a pressione ce l’hanno tutti in cucina, almeno una è presente nei mobili dove tutto il pentolame è riposto. E di vantaggi ne ha diversi, questa stoviglia. Ad esempio è dotata di una buona capacità di ridurre i tempi di cottura oltre che di mantenere sapori e consistenze degli alimenti intatti. Non ci sono solo vantaggi però. Si sente parlare di un argomento controverso che sarebbe legato proprio all’utilizzo della pentola a pressione in cucina. Il dibattito riguarda la possibile perdita di nutrienti durante il processo di cottura a pressione. E davvero questa cosa mina la presenza di sostanze utili per la nostra salute?
La pentola a pressione è un utensile che consente di cuocere i cibi in un ambiente a temperatura e pressione più elevate rispetto al normale metodo di cottura. Questo è reso possibile grazie a un sistema di chiusura ermetica che aumenta la pressione interna, permettendo così all’acqua di raggiungere temperature superiori ai 100°C. Di conseguenza, i tempi di cottura si riducono notevolmente, il che non solo è conveniente, ma permette anche di risparmiare energia.
Come si usa la pentola a pressione?
Per nutrienti si intendono ovviamente quelli che tutti noi conosciamo. Ovvero vitamine, minerali ed antiossidanti, tutti quanti presenti in alimenti sani e naturali. Ed ognuno dei quali può reagire in modo diverso alla cottura. In generale, molte vitamine, in particolare le vitamine idrosolubili come la vitamina C e il complesso di vitamine B, possono essere sensibili al calore, all’ossigeno e all’acqua.
Uno dei principali argomenti a favore della cottura a pressione è che il tempo ridotto di esposizione al calore può effettivamente preservare un numero maggiore di nutrienti rispetto ad altre forme di cottura, come la bollitura.
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Questo perché durante la bollitura, i cibi sono spesso immersi in acqua per periodi prolungati, il che può portare alla perdita di nutrienti solubili in acqua. Ma la cottura con la pentola a pressione richiede una quantità molto limitata di liquido e tempi più brevi, quindi la perdita di nutrienti può essere significativamente ridotta.
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La verità è questa
Numerosi studi hanno dimostrato che la cottura a pressione può contribuire a migliorare la biodisponibilità di alcuni nutrienti. Ad esempio, alcuni composti antinutrizionali presenti in legumi e cereali, come gli inibitori della tripsina, possono essere ridotti attraverso la cottura a pressione, rendendo le proteine più disponibili per l’assorbimento.
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E come se ciò non bastasse, la preparazione di verdure nella pentola a pressione conserva i nutrienti. Ed addirittura può anche migliorarne il sapore e la consistenza, rendendo più piacevole il consumo di questi alimenti.