Mele e noci, una coppia da sogno per un ciambellone da favola: se lo prepari a novembre, poi te lo chiederanno tutto l’inverno
Tra i dolci casalinghi che non possono mancare, soprattutto quando le giornate diventano lunghe e pesanti, il ciambellone occupa sempre un posto speciale. Ancora di piĂ¹ se è buono ma anche semplice come in questa versione
La dolcezza delle mele è stemperata dalla frutta secca, in questo caso i gherigli di noce, per un risultato finale davvero sorprendente. Basta sfornarla e il suo profumo invaderà piacevolmente tutta la cucina diventando un richiamo per i golosi di casa.
Ciambellone alle mele, il segreto della sua morbidezza è semplice
Il ciambellone rimane soffice per almeno tre giorni se conservato sotto la classica campana di vetro oppure avvolto nella pellicola alimentare. Ecco come si prepara.
Ingredienti:
400 g di farina ’00
3 mele
120 g noci giĂ pulite
120 ml acqua
200 g zucchero semolato
4 uova medie
100 g olio di semi
20 g lievito per dolci
Preparazione torta di mele d’autunno
Laviamo e tagliamo le mele in due eliminando il torsolo. Le parliamo, le tagliano a fatte e poi a dadini le mele. Prendiamo anche i gherigli di noce e li tritiamo grossolanamente con il coltello, poi teniamo tutto da parte.
Rompiamo le uova intere in una ciotola e aggiungiamo subito lo zucchero. Poi cominciamo a lavorarli insieme con una frusta a mano per amalgamarli. Quando il composto comincia a diventare spumoso uniamo anche l’acqua a temperatura ambiente e l’olio.
Completiamo l’impasto del ciambellone di novembre con la farina setacciata insieme al lievito per dolci. La aggiungiamo un pugno alla volta, non tutta insieme, continuando a mescolare. Per ultimi, dentro le mele e le noci tritate.
Imburriamo e infariniamo uno stampo a ciambella da 26 cm di diametro e versiamo tutto l’impasto all’interno. Preriscaldiamo il forno preriscaldato statico a 180° e cuociamo il ciambellone per 50 minuti, controllando alla fine la cottura con la prova stecchono.
Dopo aver sfornato lo stampo lasciamo riposare la torta lì dentro fino a quando diventa fredda, altrimenti rischiamo di romperla. La tiriamo fuori e la impiattiamo, poi è ora di affettarla.