Fa impressione vedere le acque ridotte all’improvviso così: il fiume è tutto rosso, e presto anche il mare. Dove è avvenuto questo disastro.
Una scena da film dell’orrore è avvenuta lungo il corso di un fiume ed in prossimità degli attracchi di un porto molto noto e frequentato da centinaia di imbarcazioni di tutti i tagli ogni giorno. L’acqua era diventata tutta quanta rossa.
Rossa proprio del colore del sangue, come se fosse stato perpetrato un massacro di ingenti dimensioni in quelle acque, o come se fosse avvenuta una qualche piaga biblica. Per fortuna non è accaduto niente di tutto questo, anche se il colpo d’occhio è stato impressionante.
E ha lasciato il segno. Quel fiume tutto rosso è un qualcosa che chi lo ha visto non potrà dimenticarlo molto facilmente. La spiegazione è stata individuata quasi subito, dopo che le forze dell’ordine locali sono intervenute per cercare di fare luce sulla questione.
Quel che è accaduto è da imputare ad una perdita che si è verificata presso un impianto di produzione di una birra che sorge proprio in prossimità del fiume colpito da questa sciagura ambientale. E che poi da lì confluisce subito dopo in pieno Oceano Pacifico.
Il fiume è rosso, come è successo
La vicenda è infatti avvenuta a Nago, città di piccole dimensioni che sorge sull’isola di Okinawa, in Giappone. La colorazione in rosso è da attribuire ad un pigmento di tale conformazione cromatica che viene impiegato per la birra Orion Breweries.
La cittadinanza locale ha avvertito subito una forte preoccupazione e chiaramente i dirigenti della Orion Breweries non hanno potuto fuggire dalle loro responsabilità, diffondendo un apposito comunicato stampa in cui hanno spiegato tutto quanto e hanno poi porto le proprie scuse.
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In Giappone si usa fare così: anche il più piccolo disagio viene affrontato con le più sincere scuse.
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Il colorante rosso è più nel dettaglio il glicole propilenico, che viene ritenuto comunque una sostanza non in grado di causare danni alle persone ed all’ambiente.
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Per via di un guasto purtroppo è avvenuta la perdita con tanto di versamento prima nel fiume di Nago e poi nel mare antistante.
