In che modo riconoscerlo e come evitare il frutto estivo più contaminato. La percentuale di sostanze nocive che contiene è altissima.
Qual è il frutto estivo più contaminato? Il consumo dei prodotti della terra aumenta quando ci troviamo nei periodi centrali dell’anno, che sono i più caldi. Con essi ci sentiamo più freschi, veniamo idratati al meglio ed assumiamo molte sostanze minerali che servono tantissimo al nostro organismo. Meloni vari e cocomero, pesche e tanta altra varietà di frutta è proprio quel che ci vuole per stare bene.
I sapori della frutta sono tanti e variegati, ma è bene sapere che possono esserci dei casi di contaminazione da sostanze nocive, che possono essere potenzialmente pericolose per la salute. Ed in particolare qual è il frutto estivo più contaminato? Le coltivazioni adattate alle esigenze industriali mostrano sempre di più la tendenza ad essere sottoposte a questo tipo di problema.
Qual è il frutto estivo più contaminato
Di sostanze che possono risultare pericolose per la salute dell’uomo ce ne sono tante. Diserbanti, fungicidi, pesticidi e tanto altro possono comportare dei danni neurologici, a livello endocrino perché possono fare da interferenti oppure possono dare adito al sorgere di malattie gravi con il passare del tempo. Questa cosa avviene nei casi di esposizione continua a dosi elevate di prodotti pericolosi.
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In base ai controlli qualità che riguardano Europa e Stati Uniti, è emerso qual è il frutto estivo più contaminato. Il Pesticide Action Network, un ente europeo, ha svelato quelli che sono i dati che si riferiscono alle colture degli ultimi due anni. Dati estrapolati direttamente la Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Ed è emerso qual è il frutto estivo più contaminato. Si tratta dell’uva, con ben l’85% dei campioni passati al vaglio del microscopio che hanno presentato delle quantità di pesticidi ritenuti pericolosi. Addirittura in alcuni casi un sono campione ha mostrato la presenza di 26 sostanze nocive differenti.
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Brutte notizie per la frutta nei supermercati, come evitare rischi
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Seguono quindi le fragole e le pesche con il 79% dei casi di contaminazione, e poi albicocche e ciliegie poco lontane (75% e 73% rispettivamente). E la frutta messa in vendita nei supermercati ha mostrato un preoccupante 71% degli esemplari distribuiti con almeno un pesticida contenuto in quantità superiori rispetto alle norme sulla sicurezza alimentare. Per evitare possibili rischi noi consumatori possiamo comprare prodotti bio. Si tratta di prodotti coltivati a chilometro zero e che non fanno ricorso a diserbanti e pesticidi. Poi è sempre meglio acquistare la frutta in mercati locali. Ed a casa laviamo e sciacquiamo sempre per bene la frutta ed asciughiamola con un panno pulito prima di consumarla.