La intolleranza al lattosio è una condizione molto fastidiosa, che però noi stessi a volte tendiamo ad acuire con comportamenti sbagliati. Quali sono i più noti.
L’intolleranza al lattosio è legata ad una carenza di lattasi, l’enzima che è responsabile per la digestione del lattosio, lo zucchero presente nel latte.
Quando una persona manca di lattasi o produce insufficienti quantità di questo enzima, non può digerire correttamente il lattosio e ciò può causare sintomi gastrointestinali come gonfiore, crampi addominali, diarrea e gas dopo aver consumato cibi contenenti lattosio.
Le false credenze riguardanti il lattosio sono spesso molto diffuse e possono portare a comportamenti alimentari errati. Ad esempio, molte persone credono che eliminando il latte dalla propria dieta si possa andare incontro a carenze di calcio.
Eppure il calcio è presente in numerosi altri alimenti, come le verdure a foglia larga, il sesamo, le mandorle, la soia e i suoi derivati, e persino il salmone. Quindi, non c’è bisogno di preoccuparsi di carenze di calcio se si decide di eliminare il latte dalla propria dieta.
Falsi miti sul lattosio, quali sono quelli più diffusi a cui non credere
Inoltre, c’è il falso mito che sia vietato mangiare formaggi se si è intolleranti al lattosio. In realtà, esistono formaggi naturalmente privi di lattosio, come l’Asiago Dop, il Gorgonzola, il Parmigiano Reggiano, il Pecorino Romano e l’Emmentaler.
Questi formaggi hanno un contenuto di lattosio molto basso, inferiore allo 0.01%, e possono essere consumati senza problemi da chi è intollerante al lattosio. Un’altra convinzione errata è che il latte di capra non contenga lattosio.
In realtà, il latte di capra contiene una quantità di lattosio simile a quella del latte vaccino, intorno ai 4.2/4.3 grammi per 100 grammi di latte. Allo stesso modo, la mozzarella di bufala campana Dop contiene lattosio, sebbene in quantità molto bassa, intorno allo 0.4% su 100 grammi di prodotto finito.
Per scoprire se si è veramente intolleranti al lattosio, è necessario eseguire il Breath Test, un esame che misura la presenza di gas nell’aria espirata dopo l’ingestione di lattosio.
Questo test può confermare se si è intolleranti al lattosio o meno, e in caso positivo, si possono prendere dei provvedimenti per gestire l’intolleranza, come l’assunzione di pillole di lattasi per facilitare la digestione.
Servono oculatezza ed attenzione
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Infine, non c’è alcun beneficio nell’assumere prodotti senza lattosio se non si è intolleranti al lattosio. Il latte delattosato è utile solo per chi ha carenza di lattasi, l’enzima che digerisce il lattosio, mentre per chi è intollerante al lattosio è essenziale evitare il consumo di alimenti contenenti questo zucchero.
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Per non rinunciare a niente quando non si dovrebbe è importante informarsi correttamente sui miti e le credenze errate riguardanti il lattosio, e consultare sempre un medico o un nutrizionista in caso di dubbi o problemi legati all’intolleranza al lattosio.
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Una corretta gestione dell’alimentazione può aiutare a convivere serenamente con questa condizione e a mantenere una dieta equilibrata e salutare.