Esiste un fattore nocivo che è legato al consumo di mele. Le quali restano comunque dei frutti molto buoni sia in termine di salute che di nutrienti.
Mangiare le mele viene equiparato con l’apporto di sostanze benefiche per la salute. Da svariate epoche il consumo di questo frutto è quindi visto come un qualcosa di positivo. La mela assume anche una valenza simbolica di rilievo in diverse mitologie delle più disparate civiltà.
Basti pensare alla mela d’oro che Paride è chiamato ad assegnare ad una fra le dee Era, Atena ed Afrodite, scegliendo quest’ultima e scatenando la famosa guerra di Troia. Ma non ci sono soltanto aspetti positivi per la salute nel mangiare mele con una certa frequenza.
Esiste infatti un aspetto non bello connaturato a questo prodotto della terra. Ciò che molti non sanno è che i semi di mela, sebbene presenti in piccole quantità all’interno di ogni frutto, contengono un composto potenzialmente letale: l’amigdalina.
Questo glicoside cianogenetico, quando metabolizzato, può liberare acido cianidrico, una sostanza altamente tossica. L’amigdalina è il principale responsabile della tossicità dei semi di mela.
Amigdalina, il veleno che sa di mandorla
Inizialmente, questa sostanza non è particolarmente reattiva, ma quando entra in contatto con un enzima chiamato beta-glucosidasi, viene convertita in acido cianidrico. Questo processo, noto come idrolisi enzimatica, può avvenire grazie alla flora batterica presente nell’intestino umano.
La tossicità dei semi di mela è amplificata dal fatto che la forma orale di amigdalina è molto più pericolosa rispetto a quella iniettata per via endovenosa, rendendo il consumo casuale di semi potenzialmente rischioso.
Si stima che la dose letale media (LD50) di acido cianidrico per ingestione si aggiri intorno ai 50 mg per chilogrammo di peso corporeo. Questo significa che per un adulto basterebbe ingerire circa mezza tazza di semi di mela per andare incontro a conseguenze fatali.
I bambini, essendo più piccoli e vulnerabili, potrebbero subire effetti letali anche con quantità inferiori. È importante notare che, mentre il consumo di una mela intera è generalmente sicuro, l’intossicazione da semi di mela è pressoché rara e avviene solitamente solo in caso di ingestione massiccia.
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Quali sono i sintomi da intossicazione più noti
L’intossicazione da acido cianidrico può manifestarsi con una varietà di sintomi. I segni iniziali possono includere difficoltà respiratorie, confusione, eccessiva eccitazione seguita da depressione, e alterazioni della vista come pupille dilatate.
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Nei casi più gravi, l’avvelenamento può portare a convulsioni, coma e persino morte per asfissia cellulare. È cruciale essere consapevoli di questi rischi, specialmente per i genitori che possono non essere a conoscenza della pericolosità dei semi di mela.
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La tossicità non è limitata ai semi di mela. Infatti, anche i semi di altri frutti come uva, pera e di molte piante della famiglia delle Rosacee possono contenere amigdalina e rappresentare un rischio simile. Questo suggerisce l’importanza di essere cauti non solo con le mele, ma con una vasta gamma di frutti che possono contenere composti tossici.