Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un cambiamento significativo nell’utilizzo della cucina in Italia, specialmente riguardo agli elettrodomestici. Tra questi, il piano a induzione è diventato un vero e proprio punto di riferimento. Ma garantisce davvero il risparmio che tutti sperano?
L’ultimo decennio ha portato una vera rivoluzione in cucina, con un aumento significativo degli elettrodomestici a seconda delle esigenze di ciascuno di noi.
Un esempio concreto di quanto stiamo dicendo è l’uso diffuso della lavastoviglie, ormai presente in quasi tutte le cucine, insieme ad altri elettrodomestici come il microonde e la friggitrice ad aria, divenuti essenziali per preparare piatti leggeri e veloci.
Negli ultimi anni, però, un’altra innovazione ha preso piede nelle cucine italiane: il piano a induzione, che ha sostituito progressivamente i classici piani cottura a gas. Questo strumento viene considerato rivoluzionario sotto molti aspetti, ma sorge spontanea una domanda: è davvero così conveniente in termini di consumi?
Piano cottura a gas vs. piano a induzione: qual è il migliore?
La risposta dipende da diversi fattori, ma una delle principali differenze riguarda l’uso di pentole e padelle. Per il piano a induzione, infatti, è necessario utilizzare stoviglie con un fondo più spesso rispetto a quelle tradizionalmente usate sul gas, poiché il calore viene generato in modo diverso e serve un po’ di tempo per raggiungere e mantenere la temperatura ottimale.
La preparazione dei piatti non differisce molto da quella su un piano a gas, ma va considerato attentamente il costo del piano a induzione.
Questo tipo di piano offre però alcuni vantaggi importanti, come la facilità di pulizia, una maggiore sicurezza grazie all’assenza di fiamma (e quindi un rischio ridotto di scottature), e un minore impatto ambientale, specialmente per chi in casa utilizza energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici.
Quanto consuma il piano a induzione?
Come accennato, rispetto al piano a gas, quello a induzione funziona tramite energia elettrica, e i consumi di kilowatt variano a seconda di quanti fornelli vengono utilizzati e del modo in cui si cucina quotidianamente. Un altro fattore che influisce è la classe energetica sia dell’appartamento sia del piano stesso, oltre al tipo di contratto di fornitura elettrica.
A lungo termine, il piano a induzione può effettivamente garantire un risparmio economico. I costi di mantenimento di un piano a induzione, infatti, risultano più bassi rispetto a quelli di un tradizionale piano a gas. Questo è dovuto anche al fatto che il processo di cottura è più rapido ed efficiente, con un rendimento energetico superiore al 90%, contro il 50% dei piani a gas.
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In conclusione, tenendo conto di tutti questi fattori, possiamo affermare che il piano a induzione può garantire un risparmio maggiore rispetto ai tradizionali piani a gas, oltre a offrire ulteriori vantaggi in termini di efficienza e sostenibilità.
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