Il dibattito è in corso e riguarda una tematica molto delicata e dalle conseguenze potenzialmente pericolose: i polli del supermercato sono sotto la lente di osservazione.
I polli di allevamento intensivo sono oggetto di dibattito tra gli esperti quando si tratta di considerarli “malati”. Mentre la sicurezza alimentare e l’assenza di patologie riconosciute dai veterinari sono generalmente accettate, ci sono altri problemi meno riconosciuti che richiedono attenzione.
Uno di questi problemi è rappresentato dalle strisce bianche presenti nel petto dei polli broiler. Studi hanno dimostrato che nel 50-90% dei casi il petto di pollo presenta queste strisce bianche, che indicano un accumulo di grasso e un’eccessiva obesità nei polli.
Questo può causare difficoltà nel rimanere in piedi ed influisce sulla qualità della carne. È importante notare che questo non viene considerato una patologia grave dai veterinari, quindi i polli possono comunque essere commercializzati.
Un altro problema è rappresentato dalle ustioni alle zampe e al garretto dei polli. Questo problema deriva dal contatto prolungato con lettiere inadeguate, che possono essere troppo umide o compatte.
Polli del supermercato, quante problematiche
I polli allevati intensivamente hanno spazio limitato per muoversi e tendono a stare seduti per gran parte del tempo, soprattutto nelle ultime settimane di vita. Le ustioni alle zampe, sebbene visibili ad occhio nudo, non vengono considerate patologie gravi e quindi non richiedono interventi veterinari.
La problematica in questione è ben nota ai veterinari nei macelli, ma spesso manca la volontà di intervenire. Anche se i consumatori non possono renderne conto, è probabile che il problema delle ustioni alle zampe riguardi anche l’Italia, considerando che i polli allevati intensivamente sono simili in tutto il mondo.
Un terzo problema è rappresentato dalla carne legnosa. Questo è un difetto che si verifica a causa della crescita rapida dei polli, che porta ad accumuli di cellule lipidiche e tessuto connettivo nei petti di pollo.
Gli animali che presentano questo difetto vengono spesso utilizzati per altre lavorazioni, come crocchette o piatti pronti. Anche se la carne affetta da questo problema viene considerata sicura secondo i parametri veterinari, può risultare dura e sgradevole al palato. Di tutto questo ne parla il fatto alimentare.
È importante sottolineare che questi problemi non rientrano nei criteri che escludono i polli dalla catena commerciale in termini di sicurezza alimentare.
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I segni di una situazione molto brutta
Però alcuni esperti potrebbero considerare questi polli “malati” a causa dei problemi di obesità, ustioni alle zampe e carne legnosa. Questi problemi sollevano questioni etiche riguardo al benessere degli animali e alla qualità del prodotto offerto ai consumatori.
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Sebbene i polli allevati intensivamente siano generalmente considerati sicuri e privi di patologie riconosciute dai veterinari, esistono altri problemi meno noti che meritano attenzione.
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Le strisce bianche nel petto, le ustioni alle zampe e il problema della carne legnosa sono tutte criticità che sollevano dubbi sulla salute e il benessere di questi animali. È necessario un dibattito più ampio e una maggiore trasparenza per affrontare tali problematiche e garantire standard elevati di qualità e benessere animale nell’industria avicola.